Dal 17 ottobre al 26 gennaio, alla Villa Reale di Monza, la brillante esponente della street photography è protagonista della mostra UNSEEN
Con lo scatto silenzioso della sua inseparabile Rolleiflex ha immortalato per quasi cinquant’anni il mondo che la circondava.
L’occhio di Vivian Maier, geniale autodidatta, strepitosa testimone del sogno e della realtà americana, ha frugato nelle pose distinte dai banchieri di Midtown e nella vita raminga dei senzatetto addormentati sulle panchine dei parchi, tra gli abbracci di coppie sconosciute e nella vita dei bambini per restituirci oggi pezzetti di intimità quotidiana.
Sono soprattutto i più piccoli i grandi protagonisti degli scatti della fotografa statunitense, esponente di spicco della street photography, della cui attività artistica si sapeva ben poco fino a pochi anni prima della sua scomparsa.
Istitutrice per quasi quarant’anni, Maier ha spesso documentato la vita dei bambini di cui si è presa cura, scoprendo – attraverso i suoi scatti – il modo autentico con cui i più piccoli guardano il mondo. I volti e le lacrime, le mimiche e i giochi diventano i soggetti sfogliati dall’obiettivo di Maier che ne ha restituito lo spirito più intenso e genuino.
Una mostra, in programma dal 17 ottobre al 26 gennaio alla Villa Reale di Monza, restituisce adesso i suoi lavori inediti.
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