Da anni ormai associamo tutti questa celebre pellicola al periodo natalizio: la sua reale origine, però, è molto diversa
Una vecchia pubblicità diceva: “Il Natale quando arriva arriva” e sembrava quasi già volesse giustificare il fatto che negli anni successivi la festività sarebbe giunta sempre un tantinello precocemente. È capitato di vedere già a ottobre, sugli scaffali dei supermercati, qualche panettone disorientato, che a guardarlo bene aveva più paura lui di noi che il contrario. Illuminazioni natalizie trapiantate in ogni dove due mesi prima di Natale, magari spente, come dire: “Ragazze rimaniamo low profile, spente e poi all’improvviso ci accendiamo”. Festoni, vetrine piene di luci e regali di ogni tipo. Perfino gli ormai immancabili calendari dell’avvento, diventati per i vari brand dei must, iniziano a palesarsi a settembre, per dare il tempo alle persone di potersi anticipare, giusto quei tre mesi prima.
Tra qualche tempo sarà un Natale ininterrotto, una festa di distrazione di massa in costume da bagno. Andrà a braccetto con il ‘non ci sono più le mezze stagioni’. Forse il bipolarismo della festività ha origini legate proprio a questo e si giustifica dicendo: non so più quando è il mio momento, dato il cambiamento di temperatura, e quindi mi piazzo molto prima del tempo previsto. E tra le presenze più amate e costanti durante il periodo natalizio c’è la settima arte. Una tradizione che va avanti da moltissimi anni, il cinema a Natale per le famiglie è un momento intoccabile. Non solo nelle sale cinematografiche, ma anche a casa, ci sono vere e proprie correnti di fanatici che iniziano a guardare film a tema da novembre e vanno avanti fino a quando non avviene il disgelo.
Maratone di Harry Potter, commedie romantiche melense su amori perduti e ritrovati a Natale, Grinch, classici di Charles Dickens, i grandi film della Disney, il sempre amato e adorato film di Natale per eccellenza (o che dovrebbe essere tale) di Frank Capra La vita è meravigliosa. Del resto potersi trovare sotto una coperta di pile con qualcosa di caldo da bere e un bel film in TV, è desiderio di molti e nei momenti freddi è praticamente il minore dei mali per alcuni.
I film di Natale
Tra i tanti film che vengono trasmessi nel periodo natalizio ve n’è uno, divenuto ormai il più noto, amato, atteso, del sopra citato La vita è meravigliosa. Possibile che il capolavoro di Frank Capra possa essere soppiantato da altro? Vi è dunque qualcosa di più degno, ammirevole, tecnicamente perfetto e magistralmente diretto di questo film? No, la risposta è no. La vita è meravigliosa è una pellicola intoccabile, ma vi è sicuramente un film molto più noto ai più e definito dagli italiani il film di Natale per eccellenza. Viene trasmesso ormai ogni anno per la Vigilia, ma non è nato per essere trasmesso in questo determinato momento dell’anno, anzi: è un film estivo. Quindi, riallacciandosi all’argomento, ‘Natale precoce’, questo è decisamente un film molto fuori tempo.
Stiamo naturalmente parlando di Una poltrona per due, con Dan Aykroyd, Eddie Murphy e Jamie Lee Curtis. Si tratta di una pellicola diretta da John Landis del 1983. Il film, di anno in anno, continua ad avere un numero importante di telespettatori, che puntualmente durante la Vigilia si piazzano davanti alla loro televisione e riguardano la storia di un agente di cambio caduto in disgrazia e del senzatetto diventato improvvisamente ricco. Nel dettaglio, nel 2019 sono stati 2 milioni e mezzo gli italiani che hanno visto Una poltrona per due con il 14.4% di share. Nell’anno del lockdown, con il momento più feroce del virus, sono arrivati a 2.933 milioni e 12.7%, mentre nel 2021 sono stati 2.459 milioni e il 14.6%. Il film parla di due uomini completamente diversi l’uno dall’altro: Louis Winthorpe III e Billie Ray Valentine. Uno è un agente di cambio presuntuoso con una vita basata solo sull’apparenza. L’altro uno scaltro senzatetto. I due finiscono in un esperimento sociale dei fratelli Duke, una scommessa. Al senzatetto offrono un lavoro, mentre per l’agente di cambio la carriera sprofonda nel baratro.
Una poltrona per due: l’inizio della tradizione
Come spiegato dallo sceneggiatore Timothy Harris, l’idea del film è arrivata mentre giocava a tennis. “C’erano questi due fratelli con cui giocavo in maniera abbastanza regolare, erano entrambi medici. E tra loro c’era una grande rivalità, una cosa incredibilmente irritante“. Evidentemente, una cosa anche particolarmente stimolante, considerato che proprio da loro è stata partorita l’idea del soggetto del film. Una poltrona per due è stato trasmesso sulle reti Mediaset la prima volta il 9 aprile 1986, quindi piuttosto lontano dal periodo natalizio, segno che appunto non nasce per essere considerato tale. Per vederlo entrare nel circolo dei film natalizi bisogna attendere il 1994. Anche se all’epoca non aveva ancora una data ben precisa: quell’anno ad esempio è stato piazzato alla Vigilia, nel 1996 è stato trasmesso il 25 dicembre e nel 1997 il 28 dicembre.
Non riesce a ottenere un’esatta collocazione nemmeno negli anni successivi. Il 25 dicembre nel 1999, 2000 e 2001, nel 2002 addirittura a ottobre, nel 2003 il 21 dicembre. Dal 2004 al 2006 il 24 dicembre, ma nel 2007 torna nel giorno di Natale. Il 2008 è l’anno della svolta, inizia la tradizione: a partire da quell’anno Una poltrona per due viene trasmesso sempre il 24 dicembre. Il film è una commedia comunque di tutto rispetto. Ha ricevuto una candidatura agli Oscar per la colonna sonora e due nomination ai Golden Globe per Eddie Murphy e come miglior film commedia. Jamie Lee Curtis e Denholm Elliot hanno vinto il BAFTA come attori non protagonisti. Gli sceneggiatori Timothy Harris e Herschel Weingrod avevano scritto i ruoli per Gene Wilder e Richard Pryor, che negli anni ’80 erano due comici importanti. Ma Pryor nel 1982 ebbe un incidente molto grave e quindi decisero di cambiare la coppia.
Eddie Murphy era poco noto e presente più che altro al Saturday Night Live. Dan Aykroyd era ancora molto provato dalla morte di John Belushi e lo studio era piuttosto timoroso su quell’ingaggio. Jamie Lee Curtis venne scelta dal regista John Landis, l’attrice interpretava normalmente ruoli in b-movie horror. Il titolo originale del film è Trading Places. Mentre si trovava in fase di sviluppo, invece, il titolo era Black & White. Per comprendere quanto la pellicola abbia inciso sulla società, nel 2010, negli Stati Uniti, il presidente della Commodity Futures Trading Commission ha chiamato “Eddie Murphy Rule” la direttiva per contrastare l’insider trading, naturalmente con riferimento al film.
L’equivoco del Natale
Appare dunque chiaro, dopo questo snocciolamento di date, che Una poltrona per due non dovrebbe essere un film di Natale. Va detto che la pellicola ha il suo clou nel giorno della Vigilia ed è giusto questo che può collegarlo a quel determinato periodo dell’anno. Tuttavia negli Stati Uniti ha visto la sua uscita l’8 giugno, ben lontano quindi dal periodo Natalizio, anche da quello autunnale, distante proprio anni luce dai momenti più freddi dell’anno. In Italia invece è arrivata il gennaio successivo, quindi comunque dopo le feste. Di Natalizio, a parte appunto come si diceva il momento culmine del film, in realtà ha ben poco. Si vede giusto qualche fiocco e qualche decorazione qua e là, ma il film in sé vede il suo focus con l’esperimento sociale che portano avanti i due fratelli Duke. Anche il messaggio non è dei più classici natalizi, mostra infatti come fondamentalmente vi sia del marcio in tutti quanti.
Il motivo quindi per cui questo film non natalizio viene trasmesso come da tradizione ormai addirittura la vigilia di Natale, rimane piuttosto oscuro. Giusto il fatto che probabilmente propinare sempre la stessa pellicola porti un qual certo risparmio per le reti. Poi, come detto, ha peraltro anche un numero cospicuo di telespettatori affezionati. Questa abitudine in sostanza è ormai entrata nella routine degli italiani, si tratta di una sorta di comfort zone da cui non vogliono uscire. Probabilmente perché risentire la sua colonna sonora e rivedere questa storia ogni anno dà un senso di pace, come sottolineato da Laura Casarotto, direttrice di Italia 1: “Credo che funzioni perché a Natale vogliamo sentirci raccontare sempre la stessa storia“. In fin dei conti siamo un popolo abitudinario, che tiene ad alcune tradizioni e che necessita di un riferimento. E chi siamo noi per giudicare se Una poltrona per due sia o non il giusto pilastro culturale natalizio? Ancora una volta probabilmente quest’anno sarà il momento di maggior spessore intellettuale delle nostre festività. Buon Natale a tutti.