Tra film e serie tv: le Top 5 del 2023

A fine anno è tempo di bilanci per gli appassionati di cinema e del piccolo schermo

Uno dei divertimenti più sfrenati del cinefilo a fine anno: le classifiche! Il 2023 è stato davvero ricchissimo, in sala e sulle piattaforme, e questo rende ancora più irresistibile compilare le top 5 della stagione che va in archivio. Come sempre, chiariamo bene le regola del gioco: vale solo ciò che è stato distribuito, in sala e in streaming, nell’anno solare.

Le classifiche del 2023 per cinema e serie tv
I migliori film e le migliori serie tv del 2023 – ilMIllimetro.it

Inevitabili, quindi, esclusioni di lusso (Pover creature di Lanthimos, ad esempio), che pur avendo avuto un passaggio festivaliero non hanno ancora avuto distribuzione nel nostro paese. E allora, sotto con classifiche!

I migliori 5 film italiani del 2023

Rapito – A 84 anni, Bellocchio gira con la veemenza intellettuale e visiva di un ragazzino. Rapito è un drammone storico ambientato alle soglie della Breccia di Porta Pia e racconta il famigerato caso Mortara, l’affaire Dreyfuss italiano, che vide Papa Pio IX rapire un ragazzino ebreo perché segretamente battezzato dalla domestica. Con buone dosi di anticlericalismo, Rapito ricostruisce minuziosamente il passato, ma guarda al presente e diventa via via un magistrale saggio sulla manipolazione mentale ed emotiva delle masse da parte del potere.

C'è ancora domani tra i migliori film italiani del 2023
Una scena di C’è ancora domani della Cortellesi – ilMillimetro.it

Il sol dell’avvenire – Moretti smaltisce alla grande il tonfo di Tre piani e ci regala un film strepitoso, mettendo dietro all’apparente struttura dell’autocitazione continua e consapevole una dolorosa e malinconica riflessione sul tempo e sull’esserne fuori (dal tempo). Divertito e divertente, polemico e autoriferito, è un delizioso meccanismo metacinematografico, in grado di dire molto sulle nostre abitudini spettatoriali e di tracciare un quadro dell’importanza del morettismo nella cultura pop degli ultimi quarant’anni.

C’è ancora domani – Cortellesi è un’artista straordinaria, e lo è anche nella misurazione dello Zeitgeist: C’è ancora domani non solo è un bel film, ma è anche un film giusto al momento giusto. Il debutto alla regia dell’attrice romana fotografa in un bianco e nero perfetto una terrificante quanto ordinaria storia di patriarcato, alleggerita con intelligenza da venature di commedia. C’è ancora domani è un film che sembra guardare al Neorealismo e alle sue derive rosa, ma poi parla nemmeno troppo velatamente di un presente doloroso e problematico, sul quale riesce anche a tirare le somme con maestria in un finale perfetto e sorprendente.

La chimera – Alice Rohrwacher è una delle più brave registe europee, possiede uno sguardo originale e delicato. La chimera è un film intenso e profondo, ma come le sue opere precedenti possiede l’immediatezza della semplicità. Inoltre, impartisce “al sistema” una piccola ma potente lezione morale: dopo tanti ritratti di donne, incompleti o sbagliati, fatti da registi uomini, La chimera ci regala uno dei personaggi maschili più riusciti degli ultimi anni ritratto in modo perfetto, in questo caso, da una giovane e preziosa regista.

Disco Boy – L’esordio di Giacomo Abbruzzese, finito dritto dritto in concorso a Berlino, è scomposto e allucinato, ma al di là delle imperfezioni esibisce un’idea di cinema non banale. Dall’Europa dell’Est fino all’Africa, questa sorta di Cuore di tenebra tra le periferie del mondo, sempre addosso al magnifico corpo attoriale di Franz Rogowski, è sicuramente una delle sorprese del cinema italiano 2023.

I migliori 5 film “non” italiani del 2023

Killers of the Flower Moon – Una riflessione sull’arte del narrare pronunciata dal più grande regista vivente, che ci fa guardare in modo diverso il modo in cui la Storia viene tramandata. Il nuovo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, ripercorre una storia realmente accaduta, quella del popolo Osage, nativi americani confinati per errore in una riserva piena di petrolio e successivamente eliminati per avidità, uno ad uno, dall’uomo bianco. In tre ore e mezza di cinema enorme, però, il film diventa via via un saggio definitivo sull’etica del racconto. Regia superlativa e un cast incredibile, in cui Lily Gladstone batte i giganti De Niro e DiCaprio.

Oppenheimer tra i migliori film stranieri del 2023
Oppenheimer di Christopher Nolan – ilMillimetro.it

Oppenheimer – Il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan è un biopic cubista sull’American Prometheus, l’uomo che ha inventato la prima bomba atomica della storia e ha catturato le forze oscure della natura per darle agli uomini, insieme al potere di autodistruggersi. Oppenheimer però è soprattutto un’emozionante immersione nel senso di colpa e nelle ambiguità morali di una delle figure più controverse del XX secolo. Tre ore di grande cinema, un cast esagerato (Cilian Murphy e Robert Downey Jr. nel ruolo più importante della carriera) e la bellezza del formato 70 mm, che il regista inglese usa più per descrivere volti, sguardi e tormenti dei personaggi che per ritrarre paesaggi spettacolari. Intimo e suggestivo, è il film più cupo e pessimista di Nolan, un’opera straordinaria che riesce a imbrigliare e restituirci la complessità del Novecento.

As Bestas – Classe 1981, il regista spagnolo Rodrigo Sorogoyen (Che Dio ci perdoni, Madre, Antidisturbios 2020) confeziona con As bestas un eccezionale thriller psicologico minimalista e disturbante. Non è solo la tensione magistrale a rendere As Bestas un film imperdibile: il lavoro di Sorogoyen è anche un atto politico che racconta con una potenza scioccante le paranoie xenofobiche del mondo contemporaneo.

Asteroid City – Anni ’50, Stati Uniti, deserto: in una bizzarra località costruita intorno al buco di un meteorite, si assegna un premio per giovani scienziati. Quando un timido e cordiale alieno scende dal cielo per una toccata e fuga, il luogo viene messo in quarantena, costringendo tutti i presenti – giovani nerd, famiglie e casuali passanti – a un’improbabile convivenza. A Wes Anderson non interessa più piacere al pubblico: fa film sempre più radicali, in cui il suo formalismo geometrico e high style fa una rigida selezione all’ingresso. La trama conta zero, ma attenzione a liquidare Asteroid City come mero esercizio di stile. Attraversato da una malinconia evidente, si muove nel simbolico e ci ricorda che, in fondo, tutti dobbiamo fare i conti con quella voragine al centro dell’esistenza. Mentre sfila una parata di star, divertenti e divertite, un gioco di narrazioni a incastro suggerisce come in fondo fingere sia ciò che aiuta a vivere.

Anatomia di una caduta – Palma d’oro a Cannes 2023, arriva in sala il film più pirandelliano dell’anno. Incomunicabilità, relativismo gnoseologico, identità multiple. Chi siamo veramente? Quanto realmente possiamo dire di conoscere le persone che ci sembrano più intime? Justin Triet scrive e dirige un film tortuoso e gelido ma appagante, che beneficia della strepitosa interpretazione di Sandra Hüller, nei panni di una scrittrice di successo, il cui marito viene trovato morto nella neve, fuori da una baita sulle Alpi francesi. È caduto? Si è suicidato? Oppure è stato spinto? A essere dissezionata, più del tragico evento, sarà una relazione in cui ci rispecchiamo tutti e che mette in discussione la sincerità di ogni forma di rapporto. Va visto in versione originale: né Sandra, né il marito parlano nella loro lingua madre e trovano terreno comune nell’inglese. Perché in fondo, tutti noi non ci capiamo mai completamente e forse, come loro figlio Daniel, non ci vediamo così bene.

Le 5 migliori serie del 2023

The Last of Us – Da un videogioco immortale, ecco la serie dell’anno: The Last of Us, made in HBO, è un gioiello distopico impreziosito dalle interpretazioni intense di Pedro Pascal e Bella Ramsey, custodi della vita in un mondo post-apocalittico tra i più cupi e realistici mai visti sullo schermo. Elegante, struggente e nerissimo, porta grande rispetto al videogioco di riferimento, ma si concede anche alcune libertà che rendono ancora più suggestiva questa parabola post-pandemica.

The Last of Us tra le migliori serie tv del 2023
The Last of Us, la serie tv – ilMillimetro.it

Succession 4 – Il finale della serie capolavoro ideata da Jesse Armstrong innalza definitivamente la saga della famiglia Roy su livelli shakespeariani e rasenta la perfezione. La lotta per l’eredità dei figli del gigantesco tiranno Logan Roy è tra i prodotti meglio scritti degli ultimi anni e riesce fino all’ultimo ad essere uno straordinario ritratto degli eccessi sulfurei del capitalismo americano. Cast stellare, a partire dalla meravigliosa Sarah Snook, che nell’epilogo regala alla sua Shiv Roy una dimensione quasi macbethiana.

The Bear 2 – Possibile migliorare una serie già perfetta? La risposta è sì e lo dimostra la seconda stagione di The Bear, il drama Disney+ ambientato a Chicago tra i fornelli di una tavola calda che diventa ristorante stellato. La creazione di Christopher Storer si fa più ancora più corale, sviluppa i suoi personaggi in maniera perfetta (l’arco narrativo di Richie, interpretato benissimo da Ebon Moss-Bachrach, è tra i migliori che abbiamo mai visto) e non rinuncia alla sua anomala e irresistibile aritmia: varia la durata degli episodi (da meno di mezz’ora all’ora piena dell’episodio 6), cambia il ritmo, si aprono e chiudono lunghe digressioni, rimangono Però un’atmosfera irresistibile e una complessità psicologica dei personaggi che lascia sbalorditi.

The CurseThe Curse è una serie TV coinvolgente e surreale che esplora il lato oscuro della fama e dell’industria dell’intrattenimento. Intricata e misteriosa, la serie segue la vita di una coppia e di un paradossale reality, affrontando i dilemmi morali e le conseguenze delle azioni in un’atmosfera che ha qualcosa di lynchano. Le interpretazioni di Emma Stone e Nathan Fielder danno vita a personaggi complessi, aggiungendo profondità emotiva e umorismo nero alla regia creativa di Benny Safdie, che riesce a dosare con equilibrio suspense, satira e riflessioni sulla società contemporanea.

A Small LightA Small Light ha un indubbio merito: riprende la vicenda di Anna Frank e cambiandone il punto di vista, le restituisce una dimensione nuova, dirompente e assoluta. Probabilmente la rende più facile per le nuove generazioni e, in altre parole, contribuisce a conservarne la memoria. Lo fa con un racconto in cui la resistenza e l’occupazione nazista ad Amsterdam vengono tratteggiate con taglio umanistico sorprendente, nel quale affiora anche una flebile luce di speranza.

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Amen

La guerra e la solitudine di Papa Francesco, tra i pochi a chiedere con forza la pace: ce ne parla Alessandro Di Battista con un commento in apertura. All’interno anche il 2024 in Medio Oriente, la crisi climatica, il dramma dei femminicidi in Italia, la cultura e lo sport. Da non perdere, infine, le rubriche Line-up, Ultima fila e Nel mondo dei libri, realizzate da Alessandro De Dilectis, Marta Zelioli e Cesare Paris.

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