Militari e funzionari governativi a rischio spionaggio dalla Russia
L’Ucraina ha deciso di vietare l’uso di Telegram su dispositivi ufficiali per timori di spionaggio da parte della Russia. Il divieto è stato annunciato dal Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa, dopo che il capo dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov, ha presentato prove del potenziale accesso russo ai messaggi sulla piattaforma. Telegram, molto diffuso in Ucraina e Russia, ha negato di aver mai condiviso dati, attribuendo eventuali violazioni a dispositivi compromessi.
La decisione è motivata dalla preoccupazione che la Russia possa intercettare comunicazioni e monitorare gli utenti tramite l’app, come confermato dal governo di Kiev il 20 settembre. Il Consiglio ha reso note le restrizioni dopo che Budanov ha fornito evidenze concrete della capacità dei servizi segreti russi di spiare l’applicazione.
Il divieto non si applica ai cittadini comuni, ma solo ai funzionari governativi, al personale militare e ai lavoratori essenziali. La restrizione concerne unicamente i dispositivi utilizzati per lavoro, escludendo quelli personali, come specificato da Andriy Kovalenko, responsabile del centro del consiglio di sicurezza per la lotta alla disinformazione.
Telegram, utilizzato ampiamente da entrambi i lati del conflitto, è diventato una fonte chiave di informazioni dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022. Tuttavia, le autorità ucraine hanno espresso più volte preoccupazioni riguardo al suo utilizzo. Di recente, il fondatore di Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato in Francia nell’ambito di un’indagine su reati legati alla pornografia infantile, al traffico di droga e alle frodi con l’app.
Nel comunicato del Consiglio di sicurezza, si afferma che Budanov ha fornito prove che dimostrano come i servizi russi possano accedere ai messaggi su Telegram, compresi quelli eliminati, e ai dati personali degli utenti.
Budanov ha dichiarato: “Difenderò sempre la libertà di espressione, ma la questione di Telegram è legata alla sicurezza nazionale, non alla libertà di parola.” Telegram ha replicato affermando: “Non abbiamo mai fornito dati di messaggistica a nessun paese, inclusa la Russia. I messaggi cancellati sono realmente rimossi e non possono essere recuperati.” Inoltre, Telegram ha precisato che eventuali “messaggi trapelati” sono il risultato di dispositivi compromessi, sia tramite confisca che malware.
Il presidente Volodymyr Zelensky, insieme ai suoi comandanti militari e funzionari locali, ha frequentemente utilizzato Telegram per aggiornamenti sulla guerra e per comunicare decisioni cruciali. Circa il 75% della popolazione ucraina utilizza questa applicazione per comunicare, con il 72% degli utenti che la considera una fonte fondamentale di informazioni.
(Federico Santoboni)