Parte la nuova stagione del campionato a stelle e strisce, la prima con la Pulce sin dalla prima giornata
Mentre tutti i fari del calcio europeo sono puntati sul Medio Oriente e sui petroldollari, che stanno riempiendo i portafogli di sempre più giocatori e allenatori, dalla parte opposta del mondo c’è un altro calcio, quello statunitense, che oggi vedrà iniziare un campionato fondamentale per la sua storia, una sorta di anno zero sul quale costruire il proprio futuro nel breve e nel lungo termine. La regione nei prossimi anni ospiterà infatti tornei internazionali di alto profilo, come la Copa América del 2024, la Coppa del Mondo per club del 2025 e i Mondiali del 2026.
Un motivo in più per sponsorizzare e valorizzare il proprio calcio che, come noto, può vantare il giocatore più importante in assoluto di questo sport, forse il più forte di tutti i tempi, Lionel Messi, da cui ovviamente tutta la Major League Soccer sta cercando di trarre profitto. Se è vero che questo sarà ufficialmente il primo campionato statunitense che la stella argentina comincerà dalla prima giornata, lo è anche che il suo impatto nel calcio a stelle e strisce si è iniziato a vedere già dalla scorsa stagione, quando è approdato a torneo in corso all’Inter Miami di David Beckham, dopo essersi svincolato dal PSG.
A differenza dell’anno scorso, tra l’altro, sarà affiancato in attacco dall’ex compagno di squadra del Barcellona Luis Suárez, che si è andato ad aggiungere agli altri ex blaugrana Sergio Busquets e Jordi Alba, arrivati con la Pulga lo scorso luglio. E l’innesto del Pistolero ha alzato ancora di più le aspettative, come spiegato dallo stesso attaccante uruguaiano: “Perché non dovremmo sognare di vincere tutti e quattro i titoli quest’anno?”.
Una stagione più ricca
Luis Suárez, in realtà, se n’è scordato uno, visto che l’approdo di Messi nel campionato americano ha portato a numerosi effetti, tra cui appunto la creazione di un calendario sempre più fitto. Complessivamente sono cinque le competizioni, due delle quali in palio nella MLS, ossia il Supporters’ Shield, che si aggiudica il leader assoluto del campionato nelle conference Orientale e Occidentale, e la Coppa MLS, assegnata al vincitore dei playoff di fine stagione. Tra l’altro, particolarità che riguarda queste competizioni, la stagione inizierà con “arbitri sostitutivi”, dal momento che la Professional Soccer Referees Association (l’associazione locale degli arbitri professionisti) ha votato per respingere un nuovo accordo salariale.
L’Inter Miami parteciperà poi alla Concacaf Champions Cup, in pratica l’equivalente regionale della Champions League o della Copa Libertadores, che il mese prossimo entrerà nella fase ottavi di finale. Una competizione a cui prendono parte squadre statunitensi e messicane, la cui vittoria garantisce l’ambitissimo accesso alla Coppa del Mondo per club del 2025 (inutile dire quanto possa essere affascinante pensare a una nuova potenziale sfida con l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo in questo palcoscenico).
La domanda che sorge spontanea, però, è come abbia fatto l’Inter Miami, che la scorsa stagione si è classificata 27esima su 29 squadre, a qualificarsi per gli ottavi di finale di questo torneo. La risposta è semplice, cioè vincendo la prima edizione della Leagues Cup (primo trofeo vinto nella storia dall’Inter Miami e di Messi in USA), competizione inventata nel 2019 che nel 2023 ha incluso tutte le squadre della MLS e della Liga MX messicana. Ecco, difendere questo titolo sarebbe il quarto obiettivo a disposizione del club della Florida. Ma le opzioni non sono finite, perché c’è anche un quinto, la US Open Cup che nella scorsa stagione ha visto trionfare la Houston Dynamo in una finale proprio contro l’Inter Miami. Si tratta di una sorta di versione statunitense della FA Cup, unica competizione nei primi cinque sport professionistici maschili statunitensi (NFL, NBA, NHL, MLB e MLS) aperta a squadre al di fuori dei sistemi di franchising.
Messi e una luce troppo accentrante
La presenza di Messi negli Stati Uniti, come noto, ha portato un’enorme serie di vantaggi anche dal punto di vista economico e dell’attenzione mediatica sull’intero torneo. Le vendite dei biglietti per ciascuna delle prime 10 squadre del campionato sono più che quadruplicate dal 2023 e in generale tutte le squadre della MLS hanno visto una crescita delle vendite dall’arrivo della Pulce. Entrando ancora più nel dettaglio dei diritti televisivi, questa nuova stagione ha attirato vendite da 44 paesi diversi rispetto agli appena 9 registrati all’inizio della scorsa e l’Argentina, non a caso, è seconda nella classifica delle vendite.
Un vero traino per gli affari che sta facendo felici un po’ tutti, a parte alcuni tifosi che non sono poi così entusiasti di questo clamore riservato all’Inter Miami. Ecco perché alcuni sostenitori delle altre 28 squadre della Major League Soccer hanno manifestato sui social network il loro disappunto, arrivando al punto di vendere il loro biglietto (da abbonati) per il match della propria squadra contro l’Inter Miami alla fine della scorsa stagione. Una scelta sicuramente redditizia, visto che il desiderio di vedere in azione l’otto volte Pallone d’Oro spinge spesso a vendite di tagliandi sul mercato secondario a migliaia di dollari, cifre con le quali tecnicamente è possibile pagarsi un nuovo intero abbonamento per tutta la stagione.
Pur essendo stata una delle peggiori squadre della stagione nel 2023, i fari sono quasi sempre stati puntati esclusivamente sull’Inter Miami, mettendo così in ombra club che si sono dimostrati nettamente più forti, come ad esempio l’FC Cincinnati, vincitore del Supporters’ Shield grazie a un altro numero 10 argentino, Luciano Acosta, e i Colombus Crew, campioni in Coppa MLS giocando probabilmente il calcio migliore visto negli Stati Uniti negli ultimi anni, contando in attacco sull’ex attaccante del Watford Cucho Hernandez.
La MLS oltre la Pulce
Aspetti che passano in secondo piano, oscurati dalla presenza della “Pulce”. Ed è con questi presupposti che stanotte (alle 2 italiane) inizierà ufficialmente il campionato, con la sfida inaugurale proprio tra l’Inter Miami e il Real Salt Lake. Un torneo a cui prendono parte complessivamente 29 squadre sparse tra Stati Uniti e Canada, dal momento che questa è la prima volta dal 2016 che la lega non aggiunge una nuova franchigia (la prossima ci sarà nel 2025, quando arriverà il momento del San Diego FC).
Si riparte dunque da quelle che hanno chiuso l’ultima stagione e che vedono già molti nomi noti e importanti tra le proprie file. Tra questi Phil Neville, che dopo essersi separato dall’Inter Miami prima dell’arrivo di Messi, lasciando la panchina a Gerardo Martino, adesso allena i Portland Timbers. Altro tecnico di spessore è l’ex allenatore dell’Aston Villa Dean Smith, alla guida di Charlotte FC.
Tra i giocatori, invece, oltre a quelli che occupano i posti dei più pagati, come Lorenzo Insigne (Toronto FC), Xherdan Shaqiri (Chicago Fire), Christian Benteke (DC United) e Teemu Pukki (Minnesota United), ha da poco sposato la causa statunitense l’ex portiere del Tottenham e della nazionale francese Hugo Lloris, nuovo estremo difensore del Los Angeles FC (che hanno perso Giorgio Chiellini dopo il suo annuncio di aver appeso gli scarpini al chiodo); mentre Ryan Gauld, soprannominato il “Messi scozzese” quando militava nel Dundee United, avrà l’opportunità di sfidare il Messi vero da calciatore dei Vancouver Whitecaps, in Canada. Rimanendo in tema argentino, Leo non è l’unico vincitore dell’ultima Coppa del Mondo a far parte della MLS. Nell’Atlanta United c’è infatti il 22enne Thiago Almada, segnale che gli Stati Uniti stanno attirando sempre più calciatori di primo piano, non necessariamente al termine della loro carriera. E la presenza di Messi non è certo un dettaglio.