«X è una piattaforma mediatica tossica e il suo proprietario è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico», queste le parole del The Guardian, storico giornale britannico decisosi ad abbandonare l’ex Twitter. Tutto condivisibile, ma quindi come stanno le cose adesso? Il 13 novembre X è stata la piattaforma “di news” più scaricata sugli app store Ios sia italiani che statunitensi mentre il 6 novembre, Musk ha visto
È un argomento spinoso ma il bombardamento di sensibilizzazione sul tema della salute mentale rischia di essere controproducente per una generazione intera. Tra un aumento delle autodiagnosi ‘’da social’’ dato da un eccesso di superficialità nel riconoscere i sintomi e la volontà di dare un nome al proprio malessere in un’unica etichetta, il rischio è di rimanere impantanati. A tratti paralizzati. Lo sviluppo degli studi sulla salute mentale ha permesso a tante persone, dai baby boomer alla Gen Z, di dare un nome alle proprie sofferenze, spianando la strada
Secondo un’indagine Adecco Group, un recruiter su due ha cambiato opinione sul candidato dopo aver visto i suoi profili social. II lavoro del recruiter non è mai stato così strano o divertente, dipende dai punti di vista! Oltre la metà dei recruiter ha cambiato idea sul candidato dopo aver visionato i suoi profili social. Tra condivisioni ambigue e un’immagine poco curata professionalmente parlando, sono numerosi i rischi che si celano dietro un semplice post nelle storie.
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