(Adnkronos) – In un recente articolo apparso sulla rivista "Environmental Science and Technology", il team di ricerca del MIT ha scoperto un chiaro segnale di influenza umana sulla presenza dell'ozono nell'alta troposfera, basandosi su un record satellitare di 17 anni a partire dal 2005. "Abbiamo confermato che c'è una tendenza chiara e crescente dell'ozono nell'alta troposfera alle latitudini medie del nord, dovuta all'attività umana piuttosto che al rumore climatico," afferma Xinyuan Yu, autore principale dello studio e studente di dottorato presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Atmosfera e dei Pianeti (EAPS) del MIT. La ricerca, corroborata e arricchita da contributi di studiosi di istituzioni prestigiose come la NASA e l'Università della California, ha sfruttato modelli climatici e chimici avanzati per distinguere tra le variazioni naturali e quelle causate dall'uomo nei livelli di ozono. I risultati suggeriscono che le attività industriali, specialmente in Asia, sono una delle principali fonti di aumento dell'ozono in questa parte dell'atmosfera. L'ozono può essere un alleato prezioso o un pericoloso nemico, a seconda di dove si trova nell'atmosfera. Nella stratosfera, questo gas incolore protegge la Terra dai raggi ultravioletti dannosi del sole. Tuttavia, vicino al suolo, l'ozono diventa un inquinante nocivo che può causare gravi problemi di salute, come dolore toracico, difficoltà respiratorie e compromissione della funzione polmonare.
Tra questi due estremi, nell'alta troposfera — lo strato dell'atmosfera appena sotto la stratosfera, dove volano la maggior parte degli aerei — l'ozono contribuisce al riscaldamento globale come potente gas serra. Recenti segnali indicano che i livelli di ozono stanno aumentando nell'alta troposfera, nonostante gli sforzi per ridurre le sue fonti a livello del suolo in molte nazioni. Ora, gli scienziati del MIT hanno confermato che gran parte di questo aumento è probabilmente dovuto all'attività umana. Capire l'aumento dell'ozono nell'alta troposfera è cruciale per affrontare la questione del cambiamento climatico e migliorare le strategie di mitigazione dell'inquinamento atmosferico. Arlene Fiore, co-autrice dello studio e professoressa al MIT, sottolinea l'importanza di identificare le specifiche attività umane che contribuiscono a questo trend. "Da dove proviene questa tendenza crescente? È dovuta alle emissioni di superficie dalla combustione di combustibili fossili nei motori dei veicoli e nelle centrali elettriche? È causata dagli aerei che volano nell'alta troposfera? Oppure è l'influenza degli incendi boschivi? O una combinazione di tutti questi fattori?" afferma Fiore. Crediti foto/immagine NASA —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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