(S)Carpe diem, ai piedi delle leggende

Sneakers e imprese, i modelli iconici e quelli che hanno fatto la storia dello sport e dei marchi più prestigiosi

La Storia ai loro piedi: stringete i lacci, si parte. Oltre la tendenza, si entra nel tessuto sociale attraversando quello delle scarpe. Modelli iconici, legati a idoli, che hanno spinto brand meno conosciuti a imporsi sul mercato oppure lanciato mode all’improvviso. Parliamo di sneakers, nate a cavallo tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, e note in gergo anche come plimsolls, pumps, kicks o crepes. Erano prodotti, almeno inizialmente, derivati dall’evoluzione degli studi sulla gomma.

Le scarpe che hanno accompagnato Jordan per tutta la sua carriera
Michael Jordan e le scarpe che hanno fatto la storia – (screen YouTube) – ilMillimetro.it

Per questo, in principio, Dunlop e Superga (due tra i più storici marchi) non erano affatto interessate all’aspetto estetico. Tutto è cambiato con lo streetwear: le “scarpe da tennis” sono diventate un must del look da strada, un pilastro nei contesti urban, giovanili e controculturali. Se a questo, poi, si uniscono le imprese sportive, ecco che si raggiunge l’Iperuranio del successo. Conviene passar subito agli esempi.

All Star, una stella: Chuck Taylor

Le Converse All Star sono un vero simbolo del ventesimo secolo. Tutto grazie a un cestista nato nel 1901 nella Contea di Brown, Stato di Indiana. Soltanto 15mila abitanti. Uno di questi, Chuck Taylor, verrà ricordato per sempre per la sua idea geniale: migliorare un modello degli anni ’20. Et voilà, il primo sportivo a cui è stato dedicato il nome di una scarpa. Pochi paragoni reggono il confronto: secondo uno studio negli Stati Uniti è stato stimato che circa il 60% degli americani possiede almeno un paio di All Star. Inutile dire che la percentuale, per quanto più bassa, appartiene all’intero pianeta.

Un modello ancora di moda tra i giovani di oggi
Chuck Taylor All Star Classic – (foto Pixabay) ilMillimetro.it

Alzi la mano, o salti l’articolo, chi non le ha mai comprate: pochi (ex) adolescenti sfuggono. Dalla fantasia a stelle e strisce a quelle di colore discutibile, tipo rosa confetto o giallo canarino. Sacrosanto, nel 1969, il “premio” ricevuto da Taylor, con l’ingresso nel Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, il museo-memoriale considerato il massimo riconoscimento della pallacanestro internazionale. Ne fanno parte i giocatori più rappresentativi, i migliori allenatori, gli arbitri e i personaggi che hanno dato un contributo fondamentale alla crescita e all’affermazione del basket.

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Nativi indesiderati

Nell’ultimo decennio il Venezuela ha vissuto una metamorfosi sostanziale: nel mezzo le vite di chi fugge, chi torna e chi non se n’è mai andato. Ad affrontare il tema è Martina Martelloni, collaboratrice de il Millimetro, che direttamente sul posto ha raccontato la situazione degli indigeni, anche attraverso un eccezionale reportage fotografico. Alessandro Di Battista analizza le contraddizioni del “libero e democratico” Occidente nel rapportarsi con le operazioni militari di Israele, le sanzioni che colpiscono solo la Russia e le solite immagini che i TG nazionali nascondono. All’interno L’angolo del solipsista, Tutt’altra politica, Line-up, Un Podcast per capello e Nel mondo dei libri, le consuete rubriche di Giacomo Ciarrapico, Paolo Di Falco, Alessandro De Dilectis, Riccardo Cotumaccio e Cesare Paris. Si aggiunge inoltre Ultima fila di Marta Zelioli. Copertina a cura de “I Buoni Motivi”.

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