I due artisti si prendono la scena con un joint album di successo in attesa del tour estivo: “Siamo carichi, il live è il nostro mondo”
Il rap italiano è vivo e fa “paura”. Nel senso buono del termine, ovviamente. E la conferma arriva direttamente da uno dei Maestri dell’horror come Dario Argento, che non solo ha sposato l’idea ma ha anche scritto e diretto un corto speciale per “annunciare”, allo scorso Festival del Cinema di Roma, il progetto di Salmo & Noyz Narcos: CVLT. Un album scritto e pensato a quattro mani, un disco-manifesto con il quale i due rapper hanno trascritto in note un’alleanza di fuoco e nel quale le differenze e gli stili si mescolano dando vita a un lavoro in cui creatività e sperimentazione la fanno da padrone. Un po’ come se i due artisti avessero voluto tradurre in musica il pensiero del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, il quale sosteneva che “l’unità è sterile, fecondo è solo il dualismo, l’opposizione, la differenza”.
E CVLT ne è il risultato, un viaggio musicale lungo 15 tappe, 15 come le tracce che ne compongono il disco, in cui si incrociano delle deviazioni artistiche con alcuni amici-colleghi, pochi, scelti in virtù della loro capacità di calarsi in un immaginario ben delineato: Marracash, Kid Yugi, Coez e Frah Quintale. Diverse declinazioni, sì, ma sempre fedeli alla matrice originale. Il progetto ha sin da subito iniziato a dare i suoi frutti (già Disco di platino, primo posto delle classifiche FIMI degli album e vinili più venduti), così come l’alleanza tra Salmo & Noyz Narcos continuerà anche sul palco, grazie a due live in programma a giugno a Milano e Roma. Quindi, come cantava Salmo in un suo fortunatissimo brano: “Mettetevi comodi, sta cominciando lo show!”.
L’intervista a Salmo e Noyz
A poche settimane dall’uscita di CVLT, i dati di vendita e streaming sembrano darvi ragione… Sensazioni? “Siamo ovviamente molto soddisfatti della risposta che il pubblico ha avuto. CVLT è nato non per esigenza ma per passione e vederlo, in così poco tempo, ottenere questi risultati ci fa davvero piacere”.
Avete dichiarato che ci pensavate da 10 anni a fare un disco come questo, ma alla fine ne è valsa la pena… “Ci abbiamo pensato per diversi anni, è vero, avevamo altri progetti aperti in corso, e dopo aver realizzato diversi album solisti, che è qualcosa di sfiancante perché richiede tempo ed energie, era arrivato il momento di condividere un progetto e realizzarlo insieme. Condividere rende tutto più veloce e stimolante”.