Il giovane ucraino si è rifugiato in Italia insieme alla madre Olga. Nonostante la guerra, lui ha ancora un sogno: il nuoto
Dal 24 febbraio 2022 l’Ucraina è in guerra. Esattamente in quel giorno, le truppe russe hanno invaso il suo territorio, mettendo in scena un conflitto che ha definitivamente cambiato l’ordine mondiale, sconvolgendo il mondo intero. I primi territori a essere attaccati sono stati gli Oblast’ dell’est, già teatro di una logorante guerra tra filorussi ed esercito ucraino dal 2014. Nei primi mesi dall’invasione, gli scontri sono stati violentissimi. Gli attacchi con missili e razzi hanno causato morte, distruzione di interi quartieri e lo sfollamento di milioni di persone. La popolazione è stata costretta a lasciare le proprie case e a fuggire nelle terre limitrofe. In milioni si sono riversati lungo le frontiere europee, quasi un quarto della popolazione totale del Paese. Si stima che, da allora, 6 milioni di ucraini abbiano trovato rifugio nei vari Paesi europei, tra cui l’Italia.
L’Italia conta 173.645 rifugiati ucraini, la maggior parte di loro sono donne e minori. Sono stati 800 i milioni di euro stanziati per sostenere i profughi ucraini arrivati in Italia e sono stati rilasciati quasi 183.000 permessi di soggiorno per protezione temporanea. In alcuni casi sono stati attivati anche dei contributi mensili e alloggi. Ma, come in tutti gli esodi a causa di conflitti, il momento più difficile diventa quello dell’integrazione. I tempi burocratici sono lunghi e inspiegabilmente complicati. Diventa così ordinario passare delle ore negli uffici amministrativi, tanto quanto diventa difficile uscirne senza mille dubbi che non troveranno risposta. La scuola per i bambini e il mercato del lavoro per gli adulti si trasformano in un muro invalicabile e qualcosa di astratto, costringendo alcuni, forse quelli più fragili e più traumatizzati, ad allontanarsi dalla società e a chiudersi nel ricordo della vita che hanno lasciato, della loro identità smarrita.