Rai, nomine cda in stallo: La Russa propone voto, Lega frena e Pd ‘rimanda’ a settembre

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(Adnkronos) – Resta lontano il voto per il cda della Rai in Senato. Il presidente Ignazio La Russa durante la riunione dei capigruppo ha proposto di fissare una data per il voto sui vertici Rai, così come aveva anticipato prima di iniziare. Ma sulla sua proposta ha dovuto registrare la freddezza della Lega, che ha espresso dubbi sui tempi, non garantendo di poter aderire alla richiesta della maggioranza. Esitazioni che potrebbero a questo punto portare a uno slittamento della procedura, che ha nell'elezione dei membri del cda solo un primo passaggio per arrivare alla nuova struttura di comando di Viale Mazzini. Davanti all'incertezza degli interlocutori La Russa si è riservato di fare una nuova riunione lunedì, dopo l'Aula convocata dopo la seduta pomeridiana delle 16, alle prese con gli ultimi decreti prima della pausa estiva. "Lunedì ci sarà una nuova capigruppo che dovrà valutare se c'è una maggioranza attorno a una data" per eleggere il cda della Rai, ha detto La Russa, lasciando la conferenza. "Come sapete -ha ricordato- il regolamento del Senato non prevede che sia il Presidente a fare il calendario, come invece avviene alla Camera in caso di differenza tra maggioranza e opposizione. Qui decide la maggioranza dei Presidenti dei gruppi, vedremo lunedì".  A spiegare la posizione di Fi è stato Maurizio Gasparri, presidente del gruppo azzurro. "Il gruppo del partito democratico si è espresso contro la calendarizzazione" entro la pausa estiva e "il gruppo della Lega ha detto di riflettere, di non essere pronto a dare un assenso, io ho ricordato che la procedura è complessa, prevede vari passaggi", ha detto facendo il punto della situazione. Parole che sono sembrate un invito a prendere atto dello stallo, evitando di forzare la mano. Dopo l'eventuale voto "si riunisce il Consiglio di Amministrazione della Rai per procedere a un secondo adempimento, che non può avvenire in cinque minuti: deve eleggere l'amministratore delegato e deve indicare il Presidente che deve poi essere sottoposto al voto della Commissione parlamentare di vigilanza, che deve dare una sua eventuale approvazione a due terzi di maggioranza", ha spiegato Gasparri. "Quindi, oggi è il 31 luglio, lunedì ne avremo cinque…", ha concluso con riferimento alla prossima capigruppo che proverà ad affrontare nuovamente il nodo del voto parlamentare.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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