Operazioni militari in Israele, sanzioni che colpiscono solo la Russia e le solite immagini nascoste dai telegiornali
E così l’operazione israeliana a Rafah è iniziata. I carri armati di Tel Aviv hanno preso il controllo del valico e i soldati israeliani, sempre più emblema della banalità del male, hanno issato la bandiera con la stella di David al posto di quella palestinese. Tanto per ricordare una verità che una parte di mondo proprio non vuole accettare, ovvero che il massacro di Gaza altro non è che l’ennesima azione di colonizzatori a danno dei colonizzati.
I media di regime parlano di “operazioni mirate” israeliane a Rafah. Lo fanno per tentare, ancora una volta, di giustificare gli oppressori, sperando che lettori o telespettatori distratti o fugaci possano credere davvero alla storiella dell’esercito israeliano che tenta in ogni modo di preservare la vita dei civili. È una balla colossale.
È questo il “libero e democratico” Occidente?
Israele uccide volutamente i civili palestinesi, e per molti cittadini israeliani, ahimè, più i morti sono giovani e meglio è. Eliminare le nuove generazioni, d’altro canto, è uno dei modi per colonizzare.
È la mentalità del colonialista. Se poi, alla mentalità colonialista, si aggiungono fanatici indottrinamenti religiosi, secondo i quali Israele avrebbe diritto diviso sulle terre dei palestinesi, be’… il risultato è uno solo: il sangue. D’altronde, i numeri sono tremendamente chiari.
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