Ora che è alla guida del Partito Democratico, la domanda sorge spontanea: chi è Elena Ethel Schlein? Cosa ha fatto prima di essere eletta segretaria? È il 4 maggio del 1985. A Lugano, in Svizzera, nasce Elena Ethel Schlein – conosciuta poi da tutti come Elly. Un doppio nome per omaggiare le due nonne: la materna Elena e la paterna Ethel. Elly è figlia di due professori universitari. La madre, Maria Paola Viviani Schlein, è ordinaria di diritto pubblico comparato ed ex preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi dell’Insubria. Il padre, il politologo e accademico statunitense Melvin Schlein, è docente emerito di scienza della politica e storia alla Franklin University di Lugano. E i nonni? Quello parterno, Hershel Schleyen, era originario di un villaggio vicino all’attuale Leopoli, in Ucraina. Villaggio che presto abbandona per emigrare a New York. Era ebreo come Ethel, la donna di origine lituana che conosce e sposa in America. Al loro arrivo a Ellis Island, il nonno muta il cognome originario, “Schleyen” in quello attuale e il suo nome da Herschel in Harry. L’altro suo nonno, Agostino Viviani, avvocato antifascista del Foro di Milano, nonché senatore del partito socialista. Grande garantista, amico di Marco Pannella, presenta la prima proposta di legge sulla responsabilità civile dei magistrati. È stato anche membro del Csm e presidente della Commissione Giustizia del Senato. Elly dunque non è la prima della famiglia a fare politica. Una famiglia un po’ svizzera, italiana, americana, ucraina. Insomma la sua è una storia europea, per non dire mondiale. Elly ha la cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera. Quindi, oltre ad essere la prima donna e la più giovane a guidare il Pd, è anche la prima segretaria dem a essere nata e cresciuta all’estero.
Pd, ti presento Elly: la sorella Susanna e il fratello Benjamin
Ha un fratello e una sorella maggiori, che vivono in altri Paesi europei. La sorella, Susanna Sylvia Schlein, si è dedicata alla carriera diplomatica e ora è primo consigliere dell’ambasciata italiana a Atene. Proprio nella capitale greca, a dicembre, è stata vittima di un attentato: le hanno incendiato una delle sue auto, andata completamente distrutta dopo un’esplosione, all’interno del garage di casa. Attentato, dal quale è uscita illesa, poi rivendicato dagli anarchici greci come forma di protesta contro il 41 bis ad Alfredo Cospito. Il fratello, Benjamin Schlein, è invece docente di fisica matematica all’Università di Zurigo.
Pd, ti presento Elly: il diploma e l’arrivo a Bologna
Nel 2004 Elly si diploma al Liceo di Lugano, ottenendo anche il premio Maraini per i migliori risultati dell’anno di maturità. Poi decide di tornare in Italia. Sceglie Bologna dove prima frequenta il Dams per un anno e poi si trasferisce a Giurisprudenza. Nel 2011 si laurea con il massimo dei voti con due tesi sulla criminalizzazione e la sovrarappresentazione dei migranti in carcere, e sui diritti dello straniero nella giurisprudenza costituzionale. Durante l’università porta avanti l’impegno politico nelle associazioni studentesche. Viene eletta per due volte rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà.
Pd, ti presento Elly: la nerd amante del cinema, sostenitrice di Obama
Il suo primissimo impegno in una tornata elettorale è stato oltre oceano. Di fronte all’epocale sfida tra Barack Obama e John McCain per la presidenza degli Stati Uniti, nel 2008 Elly decide di partire per Chicago per fare laa volontaria nella campagna elettorale di Obama. Esperienza che ripeterà nel 2012. Una vita fatta di impegno politico, ma “a suon di musica”: dall’età di cinque anni suona il pianoforte, ma a quindici compre di nascosto una chitarra elettrica. La sua passione è il rock statunitense. Il suo cuore batte anche per il videogiochi – è una nerd, fan della serie Monkey Island – e per il cinema, materia di cui si occupa da sempre scrivendo recensioni per testate e blog. Lavora al documentario Anija-La Nave di Roland Sejko, che racconta la fuga collettiva dall’Albania verso l’Italia di migliaia di persone sulle grandi e piccole navi. Nel 2013 il film riceve il premio David di Donatello come miglior documentario. Nello stesso anno, Elly gira una video inchiesta con Pippo Civati sul tema dei fondi italiani non dichiarati in Svizzera.
Pd, ti presento Elly: l’#OccupyPD, l’ingresso in politica e la vittoria
La vita politica di Elly inizia sotto i portici bolognesi. È il 2013 quando, insieme al dem Pippo Civati e molti altri, dà vita a #OccupyPD. Una mobilitazione nazionale per protestare contro i franchi tiratori che in Parlamento hanno fermato la corsa di Romano Prodi al Quirinale. Nello stesso anno gira l’Italia, impegnata al fianco di Civati per sostenerlo nella campagna per la segreteria Pd. Poi, l’ingressp nell’Assemblea e nella Direzione nazionale del Partito Democratico. Nel 2014 è già in Europarlamento: viene eletta nel Nord Est con oltre 50 mila preferenze. Entra a fare parte delle Commissioni Sviluppo (DEVE), Libertà civili giustizia e affari interni (LIBE) e Parità di genere (FEMM). Diventa Vicepresidente della Delegazione alla Commissione SAPC UE-Albania e Copresidente dell’Intergruppo ITCO su Integrità, Trasparenza, Anti-corruzione e criminalità organizzata. Un anno dopo lo strappo con il Pd di Renzi è inevitabile: Elly non condivide la linea presa dal governo guidato dall’ex sindaco di Firenze. E così abbandona i dem per seguire l’avventura di Possibile insieme a Civati. Ma nel 2019 si rompe anche quel sodalizio per questioni interne al partito. Elly decide andare avanti da sola e, nel 2020, in occasione del voto per le regionali Emilia-Romagna, guida la lista Emilia-Romagna Coraggiosa. La lista che non arriva al 4%, ma lei supera le 22 mila preferenze e viene eletta. Da lì il salto alla vicepresidenza della Regione è breve.
Pd, ti presento Elly: Schlein vs Meloni. Chi vincerà?
Dopo le dimissioni di Letta, entra nel totonomi per la segreteria del Pd, nonostante – come fanno notare alcuni esponenti del partito – non sia nemmeno tesserata. E così prende la tessera alla Bolognina, il circolo della Svolta di Occhetto, riceve il sostegno di buona parte della sinistra Pd e dà il via alla sfida. Il voto tra gli iscritti conferma le attese: tocca a lei competere con Bonaccini alle primarie. Una sfida che – come sappiamo – l’enfant prodige del fronte progressista alla fine ha vinto. Elly ha più volte puntualizzato: “amo un’altra donna, non sono una madre, ma non per questo sono meno donna”. Una frase che, ribaltando l’iconico discorso di Giorgia Meloni, l’ha portata ad essere definita “l’Anti Meloni”. Del resto, appena nominata alla segreteria dem, ha già promesso che farà una dura opposizione al governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia. Chi vincerà tra le due? Lo scopriremo alle prossime elezioni…