(Adnkronos) – Il Papa anche oggi non legge la catechesi durante l’udienza generale in Aula Paolo VI. “Benvenuti tutti- ha esordito Bergoglio – anche oggi ho chiesto l’aiuto a mons. Campanelli per leggere perché ancora fatico, sto molto meglio ma mi affatico se parlo troppo”. Quindi la catechesi viene letta dal collaboratore del Papa che si sta riprendendo da una bronchite acuta infettiva. Continuando il ciclo di catechesi ‘La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente, la meditazione letta da un collaboratore del Papa è incentrata sul tema “L’annuncio è nello Spirito Santo”. Nel discorso letto da mons. Campanelli, il Papa ha chiesto “creatività per annunciare Gesù con gioia, a tutti e nell’oggi. In questa nostra epoca, che non aiuta ad avere uno sguardo religioso sulla vita e in cui l’annuncio è diventato in vari luoghi più difficile, faticoso, apparentemente infruttuoso, può nascere la tentazione di desistere dal servizio pastorale”. “Magari ci si rifugia in zone di sicurezza, come la ripetizione abitudinaria di cose che si fanno sempre, oppure nei richiami allettanti di una spiritualità intimista, o ancora in un malinteso senso della centralità della liturgia. Sono tentazioni -ha scritto il Papa nella catechesi – che si travestono da fedeltà alla tradizione, ma spesso, più che risposte allo Spirito, sono reazioni alle insoddisfazioni personali. Invece la creatività pastorale, l’essere audaci nello Spirito, ardenti del suo fuoco missionario, è prova di fedeltà a Lui. Perciò ho scritto che ’Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina. Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale’”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- Cosa è rimasto in America cent’anni dopo? Una domanda che ancora oggi in molti si fanno, tra repliche decadenti e imitazioni sconclusionate.