Durante una seduta al Parlamento Europeo, la giovane Ilaria Salis ha attaccato duramente il primo ministro ungherese Viktor Orbán, accusandolo di minare i valori democratici dell’Unione Europea. Salis ha sottolineato come le politiche di Orbán stiano allontanando l’Ungheria dal resto d’Europa, in particolare per la violazione dei diritti fondamentali e la crescente repressione contro la libertà di stampa e i diritti civili. La tensione tra l’Ungheria e le istituzioni europee continua a crescere, con critiche alla gestione della democrazia e dello stato di diritto da parte del governo di Budapest.
Orbán è stato spesso accusato di adottare politiche autoritarie, con il suo governo che ha rafforzato il controllo sui media, limitato i diritti delle minoranze e inasprito il controllo sull’apparato giudiziario. Le dichiarazioni di Salis hanno raccolto attenzione per la franchezza con cui ha espresso il malcontento di una parte significativa dell’opinione pubblica europea verso la deriva illiberale ungherese.
L’intervento di Salis mette in luce anche le preoccupazioni di molti giovani cittadini europei, che vedono nei governi come quello di Orbán una minaccia per l’unità e i valori fondanti dell’Unione Europea. La lotta tra Bruxelles e Budapest sembra destinata a intensificarsi, con l’UE che continua a esercitare pressione sull’Ungheria per rientrare nei parametri democratici stabiliti dai trattati europei.
La risposta di Orbán a queste critiche è stata, come prevedibile, ferma e in linea con la sua retorica anti-Bruxelles. Orbán ha spesso descritto l’Unione Europea come un’istituzione che impone una visione progressista che non rispetta la sovranità nazionale dell’Ungheria. Tuttavia, con interventi come quello di Salis, la pressione internazionale e interna nei confronti del suo governo sembra in crescita, rendendo il futuro delle relazioni tra Ungheria e UE sempre più incerto.
(Federico Brignacca)