(Adnkronos) –
Mazda3 è una compatta di successo. Era il 1999 quando Mazda avviò il progetto per sostituire la storica 323 con nuovi modelli hatchback e berlina, un programma che fu guidato dal capo designer Hideki Suzuki e che richiese il coinvolgimento e la collaborazione tra i diversi centri di design Mazda presenti negli Stati Uniti, Giappone e Germania. Venne approvato il progetto di Hasip Girgin, il designer trascorse sei mesi a Hiroshima per perfezionare il suo disegno e passare alla vera e propria produzione, il progetto finale fu presentato in occasione del Salone dell’Automobile IAA di Francoforte nel 2003. La prima generazione di Mazda3 fu commercializzata in Giappone a distanza di un mese dalla presentazione al grande pubblico, un modello che raccolse subito un grande successo per via della grande qualità costruttiva e per il piacere di guida che era in grado di trasmettere. A distanza di soli tre anni arriva la versione più potente, la Mazda3 MPS spinta da un motore turbo da 2.3 litri, lo stesso utilizzato sulla Mazda6 MPS. La seconda generazione arriva nel 2008 e fu presentata in anteprima a Los Angeles e al Motor Show di Bologna, un modello che sebbene utilizzasse l’architettura C1 sviluppata da Ford, Volvo e Mazda. Nel 2013 la terza generazione porta al debutto una versione più completa della tecnologia Skyactiv e abbandona la piattaforma condivisa in favore di un telaio Mazda condiviso con la CX-5 di prima generazione. Nel 2018 arriva la quarta generazione di Mazda3 presentata nel mese di novembre al Los Angeles Auto Show, cinque porte che ha vinto numerosi premi, tra cui il World Car Design of the Year 2020. Il suo motore Skyactiv-X si caratterizza per la compressione controllata da scintilla e per il nuovo sistema ibrido a 24 volt. Una special edition che rappresenta il modello top di gamma di Mazda3 e che si caratterizza per la vernice carrozzeria Snowflake White, interni bordeaux e badge celebrativo. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- Un impianto seppellirà parte del Parco regionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: impatto devastante e completo stravolgimento degli attuali ecosistemi.