Una creatura epica quanto Dracula o Frankenstein, una storia che attraversa i secoli e continua a far parlare di sé
Il mostro di Loch Ness, per gli amici Nessie, è una creatura che secondo la leggenda vivrebbe all’interno del lago – appunto – di Loch Ness, in Scozia. Una storia che attira ogni anno centinaia di turisti e ha ispirato film, libri, fumetti e merchandising di ogni tipo. Oltre che bufale a profusione e foto escogitate con gli stratagemmi più assurdi.
Inoltre, sembrerà assurdo, ma la possibilità di una presenza tanto inquietante all’interno del lago ha dato vita a moltissime ricerche scientifiche, analisi e approfondimenti all’interno dello specchio d’acqua.
Questo ha fatto sì che non vi si recassero solo curiosi, ma anche moltissimi esperti. Segno che il fascino di questa vicenda, per quanto improbabile, è riuscito a toccare le corde anche degli individui più razionali e votati alla scienza. La redazione de il Millimetro non poteva essere da meno e si è unita a questa sorta di pellegrinaggio, attraversando le Highlands scozzesi per vedere con i propri occhi il luogo di origine di un mito.
Le origini della leggenda
Come ogni leggenda nata in Gran Bretagna è molto probabile che anche quella del famoso mostro abbia avuto origine da qualche mito celtico dei Kelpies e di Caoránach, la madre di tutti i mostri. A confermare l’antica origine di questa storia vi sono delle incisioni rupestri dei Pitti (l’antica popolazione dei territori scozzesi) che raffigurano una misteriosa bestia con le pinne.
Si narra tuttavia che il primo avvistamento sia connesso alla vicenda di un monaco irlandese, San Columba di Iona. Il religioso, mentre si trova a girovagare in queste terre, incontra degli uomini che gli parlano di un’aggressione subita da un loro compagno, sbranato da una “bestia d’acqua” nel fiume Ness, collegato naturalmente all’omonimo lago.
San Columba decide di mandare uno dei suoi uomini nel fiume e a costui, secondo la leggenda, compare nuovamente la bestia. L’uomo fa il segno della croce per ammansirla e riesce a farla allontanare. Questa vicenda viene menzionata nelle cronache della vita del santo, scritte da un altro monaco, Adamanno da Iona, un secolo dopo.
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