L’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, fa scattare un’escalation preoccupante in tutto il Medio Oriente
È stato assassinato il capo dell’ala politica di Hamas, Ismail Haniyeh, è accaduto nella notte tra martedì e mercoledì. Non è una notizia da poco, è un accadimento che può innescare delle reazioni violente, atroci, mortali. L’Iran è in guerra insieme a Israele e Palestina, l’escalation in Medio Oriente è diventata realtà. Ma cosa c’entra l’Iran in questo conflitto? Ismail Haniyeh è morto a causa di un razzo lanciato da un altro Paese mentre si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente Masoud Pezeshkian. Ora, quindi, l’imbarazzo iraniano per l’enorme falla nella sicurezza è gigantesco, fuori da ogni tipo di immaginazione. Verrà vendicato, su questo non ci sono proprio dubbi, le brigate al Qassam hanno fatto sapere che tale uccisione avrà enormi ripercussioni.
Israele è pronto alla guerra e non si tirerà indietro, figuriamoci, da mesi (forse anni) non aspetta altro. Hezbollah, invece, nelle ultime ore ha definito Hamas “un gruppo di fratelli”, l’alleanza è autentica e presto Netanyahu ci farà i conti. L’Iran, da parte sua, ha già risposto a Israele lo scorso aprile, un attacco “leggero” che non ha provocato particolari danni. Questa volta, però, sarà diverso (nonostante la dottrina della “pazienza strategica” che regna da quasi 45 anni, ovvero non attaccare mai in maniera diretta Israele), la risposta all’uccisione del capo di Hamas sarà forte e decisa. È questione di ore, purtroppo.