Un processo globale finalizzato a ridurre l’impatto ambientale dell’attività umana e a promuovere una maggiore sostenibilità in vari settori, tra cui l’energia, l’industria, l’agricoltura, i trasporti e la gestione dei rifiuti.
Negli ultimi decenni, il mondo è stato testimone di una crescente consapevolezza ambientale e dell’urgente necessità di una transizione ecologica. Al centro di questo cambiamento c’è l’economia circolare: un approccio innovativo che mira a ridurre gli sprechi e a promuovere la sostenibilità. L’idea non è affatto nuova. Mentre il termine è diventato di uso comune solo di recente, i princìpi fondamentali risalgono a tempi antichi. Basti pensare alla storia del distretto tessile pratese e l’invenzione del cardato nel 1850: un macchinario in grado di rigenerare i ritagli dei tessuti di sartoria, delle maglie e di indumenti usati.
Le società tradizionali spesso facevano affidamento sul riuso, sulla riparazione e sul riciclo dei materiali, un concetto che si è gradualmente perso con l’avvento dell’industrializzazione. Tuttavia, il rinnovato interesse per l’economia circolare è emerso negli ultimi decenni, spinto dalla crescente consapevolezza ambientale e dalla necessità di affrontare le sfide globali legate al cambiamento climatico e alla scarsità delle risorse.