Il lungo viaggio della pianta, da risorsa millenaria, a nemico pubblico: come la legalizzazione della cannabis sta cambiando il mondo
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una crescente ondata di legalizzazione della canapa in tutto il mondo. Un cambiamento che ha trasformato il panorama legale e sociale della marijuana, rendendola accessibile per scopi sia terapeutici che ricreativi in molti Paesi. L’esempio più recente è quello della Germania, che diventa il primo grande Paese europeo a regolamentare l’autocoltivazione della cannabis a uso ricreativo. Questa decisione segue il cammino tracciato da Paesi come Uruguay, Canada e numerosi Stati americani.
In Germania, la legge permette agli adulti di possedere fino a 50 grammi di sostanza e di coltivare un massimo di tre piante per uso personale. Questa riforma legislativa è stata motivata principalmente dalla necessità di regolare un mercato nero in espansione e proteggere i consumatori da prodotti illegali di dubbia provenienza e qualità.
Una boccata alle economie stagnanti
La legalizzazione della marijuana ha aperto opportunità economiche significative. La tassazione della cannabis ha creato una nuova fonte di entrate per i governi, che possono essere reinvestite in servizi pubblici essenziali come l’istruzione e la sanità. La regolamentazione del mercato ha generato migliaia di posti di lavoro, dal coltivatore al venditore al dettaglio.
In Colorado, ad esempio, da quando è stata approvata la legge, sono stati venduti legalmente oltre 12 miliardi di derivati della canapa con entrate fiscali superiori ai 2 miliardi di dollari. Se è il volano economico ad aver spinto molti Paesi a legiferare, l’impatto sociale è sicuramente quello più dirompente.
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