Le decisioni della BCE stanno generando conseguenze nefaste per cittadini e Governo. I primi devono fare i conti con l’aumento delle rate dei mutui.
E dieci! Il 14 settembre scorso la BCE ha annunciato un nuovo, doloroso aumento dei tassi di interesse. Si tratta del sesto rialzo del 2023, il decimo se si contano gli ultimi 15 mesi! Con l’aumento di un quarto di punto percentuale il costo del denaro in Europa ha toccato quota 4,5%, il tasso sui depositi è salito al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%, livelli che non si vedevano da una decina di anni. La nota della BCE: “L’inflazione continua a diminuire – è riportato nella nota ufficiale della BCE – ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Al fine di progredire ulteriormente verso tale obiettivo, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE”. Il nuovo aumento del tasso di rifinanziamento alle banche, come noto, porta con sé come primo effetto un aumento della rata dei mutui, con conseguenze nefaste per le tasche dei cittadini, già provati da un aumento generalizzato e drastico dei beni.