“La violenza sessuale legata ai conflitti è una forma devastante di attacco e repressione, che ha effetti duraturi e dannosi sulla salute fisica“
La guerra ovunque: su terra, nei cieli, nascosta tra le reti telematiche e, soprattutto, la guerra sui corpi della gente. «Il mondo sta affrontando il più alto numero di conflitti dalla Seconda guerra mondiale», ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nell’ultimo rapporto sulla violenza sessuale legata ai conflitti.
«La violenza sessuale legata ai conflitti è una forma devastante di attacco e repressione, che ha effetti duraturi e dannosi sulla salute fisica, sessuale, riproduttiva e mentale dei sopravvissuti e distrugge il tessuto sociale delle comunità». Lo stupro, gli abusi, l’uso dei corpi come arma di guerra, quello che emerge è un quadro drammatico che si consuma nell’oblio dei conflitti, interni o tra Stati.
Ucraina
A quasi tre anni dall’inizio del conflitto, l’Ucraina è diventata una delle emergenze più complesse al mondo, una crisi che presenta anche gravi sfide di genere, come l’aggravarsi delle disuguaglianze e delle discriminazioni, l’aumento delle vulnerabilità e della violenza che colpisce donne e ragazze. Il deterioramento della vita delle persone, sia di quelle rimaste nel Paese sia di quelle fuggite fuori dai confini a seguito della guerra, ha incrementato le modalità e il numero di casi di violenza di genere.
Da quella domestica, consumata in ambienti familiari e tra le mura di casa, fino allo sfruttamento sessuale, passando per casi di abusi o molestie sulle donne e ragazze migranti, che sono state violate ai valichi di frontiera o nei centri di transito.
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