La droga zombie spaventa Stati Uniti e UK

La xilazina è un tranquillante veterinario utilizzato principalmente per calmare gli animali di grossa taglia. La sua funzione è quella di abbassare la frequenza cardiaca e respiratoria ed è altamente sconsigliata per l’uso umano, il suo utilizzo mette seriamente a rischio la vita di una persona. Eppure, già da diverso tempo, negli Stati Uniti la diffusione di questa droga sta allarmando le autorità sanitarie. La chiamano “la droga zombie” ed ora è stata registrata la sua prima vittima anche in Inghilterra. Karl Warburton, di Solihull, West Midlands – a sud di Birmingham – è morto per overdose nel maggio 2022 in casa sua. Faceva uso costante di sostanze stupefacenti e solo ora le autorità sanitarie locali, a seguito di esami approfonditi, hanno rilevato la presenza della xilazina nel suo organismo, oltre a quella dell’eroina, del fentanil e della cocaina. Un mix di sostanze che gli è stato fatale. Capita spesso di incappare in notizie sull’uscita di qualche nuova sostanza utilizzata e a rischio diffusione tra la popolazione, accade sia in Paesi con livelli di povertà elevata che in altri con livelli di benessere economico più alto. Gli Stati Uniti ne sono un esempio. Sebbene non si conosca l’intera portata nazionale dei decessi per overdose causati dalla xilazina, le ricerche mostrano che alcuni di questi decessi hanno un legame con l’uso di questa sostanza. Ad oggi, risulta un numero maggiore di casi sia nell’ovest che nel nord-est degli Stati Uniti. I dati aggiornati del National Institute on Drug Abuse – dipartimento interno al National Institute of Health statunitense- segnalano che dal 2015 al 2020 la percentuale di tutti i decessi per overdose da farmaci che coinvolgono la xilazina è aumentata dal 2% al 26% in Pennsylvania. La xilazina è stata riscontrata nel 19% di tutti i decessi per overdose anche nello Stato del Maryland nel 2021 e nel 10% in quelli del Connecticut nel 2020.

La droga zombie spaventa Stati Uniti e UK

La droga zombie – Gli effetti della xilazina sul corpo umano

Facendo una ricerca online di immagini legate alla cosiddetta “droga zombie”, non si può non sgranare gli occhi e subito dopo chiuderli per l’impatto visivo che queste suscitano nell’immediato. Ulcere cutanee, ascessi, ferite e pelle lacerata. Chi ne fa uso lo fa con farmaci contenenti percentuali di xilazina per via parenterale, sniffandola, ingerendola o inalandola. Se iniettata direttamente nel flusso sanguigno, può causare la formazione di grandi lesioni aperte principalmente sugli arti che iniziano poi un processo di putrefazione fino al necessario intervento di amputazione. Le ricerche hanno dimostrato che la xilazina viene spesso aggiunta a sostanze oppioidi, tra cui il fentanil, per prolungarne gli effetti di euforia e perdita del controllo. In Inghilterra se ne parla sempre di più, gli esperti britannici la definiscono “una droga estremamente preoccupante”. Dopo il decesso di Karl Warburton, è stata ufficializzato l’ingresso della xilazina nel Regno Unito, ancora poco chiaro è quanto sia presente e radicata, invece, nel resto del continente europeo. Quello che emerge dalle ricerche sul passato storico dell’uso umano di questa droga, pare che la xilazina sia apparsa sul mercato illegale delle droghe di Porto Rico già nei primi anni 2000 e, da allora, si sarebbe diffusa anche negli Stati Uniti, soprattutto nella parte orientale e in Canada.

La droga zombie spaventa Stati Uniti e UK

La droga zombie – Il primo caso di morte in Inghilterra fa temere una sua diffusione

Il timore che possa diventare una piaga anche in Inghilterra è reale, ed è una comunicazione allarmante diffusa anche dal National Programme on Substance Abuse Death inglese. Questo perché, ad oggi, non è chiaro come si stia radicando il suo uso nella società, anche perché tale farmaco risulta estraneo agli screening standard delle droghe nel Regno Unito. Tutto ciò rende vaga e poco quantificabile la reale portata del problema nel territorio. Quello che al momento è possibile fare in termini di monitoraggio e comprensione del fenomeno, è osservare i cambiamenti nei flussi dei mercati delle droghe illecite e delle droghe emergenti e raccomandare le persone con una serie di accorgimenti in caso di sospetta overdose da xilazina. Gli esperti consigliano di somministrare il naloxone, un farmaco in grado di invertire l’overdose di oppioidi, questo perché la xilazina è spesso associata agli oppioidi anche se, per composizione, non appartiene a questa categoria di sostanze stupefacenti. Tuttavia, poiché la xilazina non è, per l’appunto, un oppioide, il naloxone non risolve le problematiche che la sostanza causa sulla respirazione. Per questo motivo gli esperti temono che la crescente diffusione della xilazina, associata all’uso di oppioidi, possa rendere il naloxone meno efficace per alcune overdosi e, quindi, incidere sul numero dei casi di morte.

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