(Adnkronos) – 21 novembre 2024. Questa chiacchierata con Stefano Beltrami, responsabile dell’Ufficio Marketing della Banca di Piacenza, offre un’interessante prospettiva sul posizionamento di una banca territoriale in un mercato sempre più competitivo. Beltrami, che vanta un’esperienza diretta nelle filiali, sottolinea l’importanza di mantenere l’autonomia e l’indipendenza della Banca: ritiene, infatti, che debba distinguersi dalle istituzioni più grandi e sistemiche attraverso snellezza organizzativa, capacità decisionale rapida, vicinanza al cliente e supporto continuo nelle scelte quotidiane. Secondo Beltrami, la consulenza della Banca di Piacenza deve essere altamente professionale. La chiave del successo non risiede solo nell’offerta di condizioni economiche particolarmente vantaggiose, ma piuttosto nell’assistenza personalizzata e nelle relazioni costruite con i clienti. Questo approccio permette alla Banca di fornire un valore aggiunto che la distingue dalle altre istituzioni finanziarie. L’Istituto di credito si concentra principalmente su famiglie e piccole-medie imprese che rappresentano il cuore dell’economia locale e nazionale. Beltrami ribadisce poi l’importanza di un approccio personalizzato nei confronti della clientela, paragonandolo a un “vestito sartoriale” da “cucire” su ciascun cliente. Questo significa adattare le competenze e i servizi alle esigenze specifiche di ogni individuo o impresa. La capacità di fornire un’assistenza su misura è l’elemento cruciale per vincere sul mercato. Questo orientamento all’efficienza e alla personalizzazione è visto come il percorso da seguire per il futuro della Banca.
Quali sono le possibili azioni future di Banca di Piacenza in termini di sviluppo sul territorio?
«Recentemente abbiamo aperto nuove filiali: nel 2022 a Voghera; nel 2023 a Pavia, Modena e Reggio Emilia. Aperture previste dal Piano industriale 2021-2023. Il nuovo Piano (2024-2026) non prevede, almeno nella prima fase, aperture di nuovi sportelli, ma un consolidamento dei più recenti, lasciando all’ultima parte del triennio la valutazione per ulteriori sviluppi in altri territori. Oggi siamo presenti – da nord a sud – a Milano, Lodi, Sant’Angelo, Casalpusterlengo, Crema, Cremona; più a est arriviamo a Pavia, Stradella, Voghera per scendere poi in Emilia Romagna. La scelta di andare a Modena e Reggio Emilia deriva dal fatto che, rispetto a Piacenza, le altre province emiliane sono molto più ricche di imprese e fatturati e la Banca ha la necessità di trovare nuovi sbocchi di impiego della nostra abbondante raccolta. Questo consente alla Banca di essere più performante. La centralità della Banca resta comunque a Piacenza».
In tutto questo sviluppo, l’Ufficio marketing è fondamentale?
«Senza dubbio. Ho accettato l’incarico di responsabile dell’Ufficio marketing a gennaio del 2023. Fino a dicembre 2022 sono stato direttore della filiale di Milano ed è stata una bellissima esperienza. Una filiale che ho visto crescere, essendo arrivato un anno dopo l’inaugurazione, avvenuta 18 anni fa. Grandi competenze, grandi opportunità, grandi rischi, grandi stimoli e il mix di tutto questo ha reso l’esperienza molto positiva e stimolante. Il successo della filiale di Milano testimonia il fatto che anche in una grande città i valori della Banca sono serviti e hanno fatto la differenza in una piazza competitiva e molto dinamica. Il fatto di essere arrivato in un ufficio commerciale, come l’Ufficio marketing, dopo l’esperienza in filiale, mi è servito molto. L’esperienza ventennale in filiale mi ha agevolato, nel mio attuale incarico infatti recepisco immediatamente le necessità della rete e provo, con l’aiuto dei miei collaboratori, a trasformarle in nuovi prodotti o condizioni.
Quali sono le proposte commerciali di Banca di Piacenza?
«Recentemente abbiamo rivisto la proposta commerciale sui conti correnti, evidenziando proprio la parola “valore”. Infatti, sono nati il Conto valore giovani, il Conto valore smart e il Conto valore BPC, per i privati, e il Conto valore aziende. Abbiamo cercato di soddisfare tutta le possibili esigenze dei nostri clienti. Per i privati quindi ci siamo rivolti ai giovani con un conto totalmente gratuito fino ai 29 anni, con home banking, carta di debito gratuita, con prelievo gratuito su tutte le banche; con il conto valore smart ci siamo rivolti a quella fascia di clientela che invece è nativa digitale e non si approccia alla filiale operando da remoto (quindi un conto che ha un costo molto ridotto, 3 euro al mese). Il conto valore BPC, che è il conto che identifica Banca di Piacenza a livello di tradizione, si rivolge al cliente che vuol poter accedere in filiale ma non disdegna l’operatività online; quindi unisce un po’ le due anime, quella digitale e quella tradizionale».
Quindi una Banca che si rivolge ai giovani?
«Sono i giovani che sempre di più vogliamo accogliere, anche per accompagnare il passaggio generazionale sia delle aziende che dei nostri clienti privati. Abbiamo creato delle condizioni agevolate, in termini di spread e di spese, per i ragazzi under 36 che intendono acquistare la prima casa. Mettiamo a disposizione della clientela i mutui Consap, quei mutui assistiti da una garanzia statale che può essere concessa a tutte le famiglie o ai cosiddetti soggetti prioritari».
Molti si chiedono che cosa significa una banca indipendente.
«Grazie della domanda. La risposta è abbastanza semplice, chiara e immediata: l’indipendenza di una banca sta nel potersi muovere liberamente, non avere logiche di gruppo, quindi non dover render conto a nessuno se non ai nostri soci. Sono le persone che investono nella Banca, che insieme ai dipendenti e ai clienti sono i nostri stakeholder. Queste considerazioni ci permettono di avere una catena decisionale corta e poter essere “tailor made” sulle richieste dei clienti. Ci pregiamo inoltre di essere la Banca che ha radici, La Banca che ascolta, la Banca di relazioni: relazioni che rappresentano un enorme valore aggiunto». —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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