(Adnkronos) – L'incendio di Malagrotta "non farà che aggravare ancora più la situazione del trattamento dei rifiuti a Roma, già precaria visto che l'impiantistica è quasi a zero, con la promessa del termovalorizzatore a fine 2026 e i rifiuti che continuano ad essere portati in giro per l'Italia e all'estero con una spesa che si aggira tra i 150 e i 170 milioni di euro all'anno. Ora, questo incendio che priva la città di un impianto, sicuramente ci mette ulteriormente in difficoltà e immaginiamo che ci sarà un ulteriore impegno economico importante per portare i rifiuti in altri impianti, cosa che però risolve solo in parte il problema perché rallenta molto il servizio di raccolta aggravando una situazione già critica". Lo dice all'AdnKronos Federico Rocca, consigliere capitolino di Fratelli d'Italia. Sulla natura dell'incendio "ovviamente non ci esprimiamo, c'è un fascicolo aperto in procura e la commissione Ecomafie farà un sopralluogo a Malagrotta. Di fatto un problema di gestione, controllo e manutenzione c'è, è il secondo incendio in 18 mesi: o tutti i sistemi di controllo, monitoraggio e sicurezza sono saltati, oppure c'è un problema di gestione degli impianti", continua Rocca che parla di "colpo al cuore" perché "questi sono roghi tossici e dover convivere ogni volta in una situazione di emergenza, per gli abitanti della Valle Galleria non è un piacere, anche perché aspettano da oltre 10 anni la famosa riqualificazione ambientale che ancora non si è vista". Soluzioni? "Al momento purtroppo l'unica soluzione è portare i rifiuti di Roma in altri impianti, nel Lazio o in altre regioni, ma questo comporterà un rallentamento del sistema della raccolta. Siamo fortemente preoccupati per la questione ambientale e per come verrà gestito da adesso in poi il sistema di raccolta e smaltimento di Roma Capitale. Andiamo incontro al Giubileo, quando oltre alle normali presenze di turisti e pendolari a Roma si aggiungeranno i pellegrini. Non so il sindaco cosa si inventerà per rendere questa città in grado di smaltire i rifiuti. Il termovalorizzatore sarà pronto un anno dopo la fine del Giubileo e anche su questo dovremmo interrogarci: perché si fa un impianto per il Giubileo che sarà in funzione un anno dopo il Giubileo, resta un mistero". "I roghi di rifiuti sono una vera piaga e una emergenza ambientale indegna di un Paese civile come il nostro. E so bene di cosa parlo visto che provengo da una regione e da una provincia che con questo fenomeno ha dovuto farci i conti per decenni. Le immagini e le notizie provenienti da Malagrotta per me sono e restano una ferita aperta. Perché so bene il senso di impotenza che si prova e conosco le conseguenze che si trascinano per molto tempo". Così all'AdnKronos Gerolamo Cangiano (FdI), vice presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari (la cosidetta Commissione Ecomafie), interpellato sull'incendio di Malagrotta. "E poiché non è un fenomeno isolato, ma anzi è reiterato e si aggiunge a quello analogo che ha interessato il Tmb Salario, affrontarlo è una priorità. Lo è per questo Governo e lo è per la Commissione Bicamerale Ecomafie, di cui sono vicepresidente, che è già operativa per dare i primi riscontri ad una situazione non più procrastinabile – continua Cangiano – Nel ringraziare le forze dell'ordine ed i Vigili del Fuoco per il tempestivo intervento, che ha riportato l'incendio sotto controllo e che ha evitato danni ben più gravi anche per la salubrità e la vivibilità dell'aria, resta comunque da affrontare la situazione rifiuti a Roma, che rischia di impattare negativamente al verificarsi di questi episodi". "È necessario davvero un cambio di mentalità. Che va accompagnato e non semplicemente imposto. Roma è una città grande e sempre affollata al di là della popolazione residente. Se non si mette in campo una seria e coerente campagna di educazione, informazione e sensibilizzazione, rischiamo il blackout rifiuti in vista di appuntamenti importanti come il Giubileo. I fondi ci sono. La nostra disponibilità anche. Ma tutti ora devono fare la propria parte. Iniziando dall'individuare le responsabilità ed i possibili interessi che si celano dietro gli incendi di Malagrotta. E continuando attraverso un virtuoso ciclo di differenziazione, smaltimento e riciclo dei rifiuti". "Innanzitutto un ringraziamento alle Forze dell'Ordine e ai Vigili del Fuoco che sono intervenuti prontamente, e in numero ingente. Dopodiché c'è da fare un ragionamento ed è per questo che la Commissione giovedì farà un sopralluogo e poi inizierà tutta una serie di audizioni proprio per capire quali siano le motivazioni, perché non è il primo incendio a Malagrotta, bisogna monitorare la questione". Lo dice all'AdnKronos il senatore di Fratelli d'Italia Luca De Carlo, membro della commissione Ecomafie, esprimendo preoccupazione, da una parte, per le conseguenze ambientali e sanitarie dell'incendio divampato a Malagrotta, dall'altra per "l'ennesimo ostacolo a una raccolta e smaltimento di rifiuti che portino Roma ad essere al passo con le altre città d'Italia". Una situazione, per De Carlo, su cui è necessario fare chiarezza: "bisogna approfondire e cercare di capire cosa c'è dietro, se c'è qualcosa. E comunque in nessuna maniera si deve arrestare quel processo di modernizzazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti che la città eterna merita. Credo che oggi sia venuto il tempo di portare Roma al passo con le altre città, non solo europee ma anche italiane rendere finalmente Roma libera dai rifiuti, civile e al passo con i tempi", conclude. A fare luce sulle cause dell'incendio di Malagrotta, "ci penseranno le forze dell'ordine. Sicuramente, bisogna aumentare i controlli ma ora bisogna fare tutto il possibile affinché Roma non vada in affanno sul fronte rifiuti". Così all'AdnKronos il segretario regionale della Lega Salvini Premier nel Lazio Davide Bordoni. Malagrotta a parte, quello dei rifiuti a Roma, resta un tema spinoso, "non a caso come Lega abbiamo votato a favore del termovalorizzatore perché è uno strumento che può risolvere definitivamente i problemi di Roma". "Il devastante incendio di domenica all'impianto di stoccaggio di Malagrotta, che segue quello altrettanto grave del giugno dello scorso anno, dimostra come l'area della ex discarica più grande d'Europa non sia affatto in sicurezza e i residenti, dopo decenni di criticità ambientali e sanitarie, non possono ancora dormire sonni tranquilli. Il fumo carico di pericolosa diossina era visibile da chilometri e chilometri, anche da Pantan Monastero e Casal Selce, zone a un tiro di schioppo in linea d'aria da Malagrotta, dove il sindaco Gualtieri vorrebbe realizzare un maxi biodigestore". È quanto afferma in una nota Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega. "Nel frattempo – incalza – lo stesso primo cittadino ha vietato le attività all'aria aperta nel raggio di 6 chilometri dal luogo del rogo, a dimostrazione della gravità del fatto. È impensabile anche solo nominare la parola immondizia in questi territori, figuriamoci piazzarci un impianto di trattamento da 120 mila tonnellate di rifiuti l'anno. Alla luce anche di quanto accaduto, il Campidoglio, oltre a consigliare di tenere le finestre chiuse a decine di migliaia di cittadini della zona Roma ovest, dia un segnale e faccia immediatamente marcia indietro sul biodigestore di Casal Selce". Sulla vicenda dell'incendio di Malagrotta interviene anche una romana doc come l'attrice Nancy Brilli che, parlando con l'Adnkronos dell'inquinamento di Roma dopo il rogo della discarica avvenuto alla vigilia di Natale, confessa non senza una punta di ironia: "Io abito in alto sull’Esquilino, vedo con esattezza a che livelli siamo. Il mio indicatore è una striscia marroncina all’orizzonte…". La soluzione per lo smaltimento dei rifiuti a Roma, secondo l'attrice che di recente era nelle sale con il film 'Un weekend particolare' al fianco di Enzo Decaro, sta "nella termovalorizzazione e nel riutilizzo, accompagnati da tanta tanta pazienza". Spiritosa come sempre, non si lascia sfuggire l'occasione per una battuta sullo smaltimento dei rifiuti: "Potremmo infilarli nei piloni del Ponte sullo Stretto e poi usare degli sfiatatoi per riciclare i gas…". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- Un impianto seppellirà parte del Parco regionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: impatto devastante e completo stravolgimento degli attuali ecosistemi.