Lo spazio vitale “nazional-sionista”

È triste constatare quanto i discendenti delle vittime dell’Olocausto stiano, giorno dopo giorno, assomigliando sempre più ai peggiori carnefici della Storia

Mentre a Gaza si muore di bombe e fame e dieci bambini al giorno subiscono amputazioni degli arti, Israele gioca le sue partite altrove. Ormai è chiaro, gli obiettivi comunicati al mondo intero per giustificare il raccapricciante tentativo di pulizia etnica nella Striscia sono falliti. L’esercito più potente del Medio Oriente, sostenuto dall’esercito più potente al mondo, non è riuscito a sconfiggere Hamas, dopo nove mesi di bombardamenti a tappeto, incursioni, utilizzo massiccio di tecnologie sofisticatissime (dai droni all’intelligenza artificiale) e di pratiche naziste (esecuzioni di massa, fame usata come arma di guerra, distruzione degli aiuti umanitari, assassinii mirati di medici, infermieri e giornalisti e cani sguinzagliati contro i civili).

Sulla Striscia di Gaza i combattimenti non si fermano
Le conseguenze del terrorismo israeliano (foto LaPresse) – ilMillimetro.it

Al contrario, oggi, centinaia di milioni di persone al mondo, guardando quello che fa Israele quotidianamente, pensa che – a ragione, tra l’altro –, tra i miliziani di Hamas e i soldati dell’IDF, i terroristi più sanguinari siano questi ultimi. Stesso discorso per il secondo, grande, obiettivo israeliano: la liberazione degli ostaggi. Sono stati i negoziati tra Hamas e Israele, mediati dal Qatar, a permettere il rilascio della loro stragrande maggioranza, non i blitz delle teste di cuoio israeliane, vere e proprie – tra l’altro – operazioni terroristiche, che hanno causato la morte di centinaia di civili palestinesi.

Inoltre, è provato che un numero considerevole di ostaggi sia stati ucciso proprio dalle bombe israeliane, bombe che di intelligente non hanno nulla. Per non parlare della nauseabonda arroganza dei politici israeliani, fanatici, fondamentalisti, impuniti e inclini a un orrendo uso strumentale dell’antisemitismo. Tutto questo ha prodotto un sentimento di profonda avversione nei confronti dello Stato ebraico, oggi, per distacco, il peggiore Stato terrorista del pianeta. 

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La storia al contrario

Il terrorismo israeliano e lo “spazio vitale” nazional-sionista. Nell’articolo principale Alessandro Di Battista sottolinea come sia «triste constatare quanto i discendenti delle vittime dell’Olocausto stiano, giorno dopo giorno, assomigliando sempre più ai peggiori carnefici della Storia». Greta Cristini analizza geopoliticamente i possibili scenari, mentre Luca Steinmann e Valerio Nicolosi ci raccontano la vita in Libano e in Cisgiordania con i loro reportage. All’interno Line-up, Un Podcast per capello, Ultima fila e Nel mondo dei libri, le consuete rubriche di Alessandro De Dilectis, Riccardo Cotumaccio, Marta Zelioli e Cesare Paris.

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