Il ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Dolomiti, sta vivendo una drammatica e irreversibile riduzione. Attualmente perde fino a 10 centimetri di spessore al giorno e potrebbe scomparire completamente entro il 2040. Negli ultimi cinque anni, la sua superficie si è ridotta di 70 ettari, un dato allarmante che riflette l’impatto del cambiamento climatico. Gli esperti parlano di un “coma irreversibile”, sottolineando che la Marmolada potrebbe essere uno dei primi ghiacciai italiani a scomparire.
La situazione non riguarda solo la Marmolada: anche altri ghiacciai alpini, come quello dell’Adamello e dei Forni, stanno subendo gli effetti del riscaldamento globale. La perdita di spessore e la ritirata delle nevi perenni stanno trasformando questi paesaggi un tempo maestosi in deserti di roccia. Le conseguenze sono gravi non solo per l’ambiente naturale, ma anche per il turismo e le comunità locali, che vedono scomparire uno dei loro patrimoni naturali più importanti.
Secondo la “Carovana dei Ghiacciai”, una campagna di monitoraggio promossa da Legambiente, l’estensione del ghiacciaio della Marmolada è diminuita dell’80% dalla fine del XIX secolo. Il fenomeno del riscaldamento globale è evidente, e gli esperti mettono in guardia sulla necessità di interventi urgenti per limitare i danni ambientali.
Il destino della Marmolada rappresenta un simbolo del dramma climatico globale, e la sua progressiva scomparsa dovrebbe spingere governi e istituzioni a prendere provvedimenti concreti per proteggere ciò che resta delle risorse naturali mondiali.
(Federico Brignacca)