Con la possibilità di una successione imminente alla guida di Hezbollah, Hashem Safieddine emerge come il candidato principale a sostituire l’attuale leader Hassan Nasrallah. Safieddine, cugino di Nasrallah, è noto per la sua incredibile somiglianza con lui, sia fisicamente che ideologicamente. Membro di spicco del Consiglio esecutivo di Hezbollah, Safieddine è profondamente radicato nelle relazioni con l’Iran e ha stretti legami con il governo iraniano, inclusi membri della famiglia del generale Qassem Soleimani. La sua figura è cruciale per il futuro dell’organizzazione.
La somiglianza tra Safieddine e Nasrallah non si limita solo all’aspetto fisico: entrambi condividono una visione comune sulla strategia di Hezbollah, che combina la politica e la resistenza armata contro Israele. Safieddine ha sempre avuto un ruolo di primo piano nelle decisioni strategiche del gruppo, spesso apparendo in pubblico in sostituzione di Nasrallah quando quest’ultimo era impossibilitato a partecipare agli eventi per ragioni di sicurezza.
Il legame con l’Iran è un altro aspetto fondamentale della sua ascesa. L’Iran è il principale sostenitore finanziario e militare di Hezbollah, e Safieddine ha coltivato relazioni molto strette con Teheran, consolidando la sua posizione come leader affidabile agli occhi dei suoi alleati. Questo supporto esterno potrebbe giocare un ruolo determinante nel consolidare la sua leadership.
Safieddine si distingue anche per le sue capacità diplomatiche, avendo gestito diverse operazioni politiche all’interno del Libano. Con Hezbollah che opera sia come partito politico che come gruppo militante, la sua abilità di navigare tra queste due sfere sarà cruciale per mantenere la stabilità del movimento nel contesto regionale.
Il passaggio di potere all’interno di Hezbollah, qualora avvenisse, sarebbe un momento cruciale non solo per il gruppo, ma per l’intero Medio Oriente, dove Hezbollah rimane un attore fondamentale nelle dinamiche geopolitiche.
(Federico Brignacca)