Aurora Caporossi, founder di Animenta: «Quando ho sofferto di anoressia nervosa ero in terza liceo, si parlava ancora molto poco di questo problema»
DCA come l’ABC che s’impara a scuola. È l’acronimo di disturbi del comportamento alimentare: molti adulti ancora non li distinguono, mentre i loro ragazzini ne soffrono. «È troppo magro o magra».«Gli piace mangiare».Se ne fa una descrizione spicciola e ancora comune: indulgente se grasso,giudicante se magro.Un ABC che serve a leggere, per non doversi più basare sulla sola forma delle lettere. E cioè sulla forma del corpo: M di magro e spigoloso, O di obeso e tondo.
Oggi, le prime manifestazioni di un disturbo alimentare possono non escludere l’infanzia: a 8 anni il rapporto con il cibo può non essere solo un capriccio, ma avere un significato che, spesso, i bambini non sanno spiegare. Nel 2020 molti minori hanno iniziato a sentirsi come le loro classi vuote: secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), tra i ragazzi, i disturbi di anoressia e di bulimia nervosa sono aumentati del 20 e del 30%.
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