Uno studente italiano di 25 anni, Matteo Falcinelli, originario di Spoleto, è stato arrestato in Florida, a Miami, con modalità particolarmente violente
Sarebbe il caso che certe cose non accadessero più. Sarebbe il caso che il Paese più democratico al mondo dimostrasse tutta la propria democrazia. Sarebbe il caso, ma non sarà mai. Le immagini che arrivano da Miami, a distanza di tre mesi dall’accaduto, sono raccapriccianti e riguardano un nostro concittadino. Per carità, ci saremmo indignati anche se questo episodio fosse toccato a una persona di un’altra nazionalità, non è questo il punto. Quello che sconvolge è la facilità con la quale la polizia americana, con i suoi metodi da sempre discutibili, mette ogni volta a repentaglio la vita umana. Matteo Falcinelli ha rischiato di morire per difendere i propri diritti, è stato legato e bloccato (volgarmente incaprettato) con una tecnica che, per chi ha problemi di cuore, può portare all’arresto cardiaco immediato.
È già successo (1.247 volte nel 2023), accadrà di nuovo. Tutto questo soltanto per avere chiesto che i suoi smartphone gli venissero riconsegnati. Il ragazzo è sotto shock da diverse settimane, ha tentato il suicidio già quattro volte. Ora la famiglia chiede giustizia e la politica italiana ha l’obbligo di scavare a fondo e di fregarsene del rapporto secolare con gli Stati Uniti. Le urla di Matteo necessitano una risposta forte, decisa, chiara. Perché ogni essere umano merita di essere trattato come tale, a prescindere da tutto.