Troppe volte è capitato di confondersi davanti al telegiornale quando con le stesse informazioni vengono enunciate teorie completamente avverse, chiedendosi cosa ci stessimo perdendo nel dibattito pubblico. Specialmente quando tutto questo avviene nell’arco della stessa settimana.
Questo fenomeno si chiama Cherry Picking e da svariati anni influenza l’opinione pubblica, dando modo alle più disparate teorie di trovare forma e struttura. Ma cos’è e in cosa consiste?
Il Cherry Picking, tradotto letteralmente in “raccolta delle ciliegie”, è quella fallacia logica per la quale raccogliamo unicamente i dati che avvalorano le nostre ipotesi, ignorando contestualizzazioni e riferimenti antitetici alle nostre supposizioni.
Uno dei casi più evidenti e recenti è stata la diatriba tra maggioranza di Governo e opposizioni circa la spesa sulla sanità pubblica.
Da una parte il Governo Meloni affermò che gli investimenti fatti sulla sanità siano stati i più alti nella storia recente mentre dall’altra si sottolineava un decremento rispetto alle passate legislature.
Se ancora, in tempi di manovra di bilancio, si cerca di dare una risposta alla domanda su chi abbia effettivamente ragione, allora significa non aver compreso il problema.
La risposta è che nessuno ha torto ed è quasi più grave di una fake news.
In riferimento alla questione la Presidente del Consiglio dichiarò che «Questo è il governo che ha messo sul fondo sanitario più soldi in assoluto rispetto agli altri governi: 134 miliardi di euro nel fondo sanitario del 2024 non erano mai stati messi da nessuno prima di noi»
Successivamente, a ribaltare questi dati corretti in termini assoluti, vi è il confronto tra la spesa per la sanità in relazione al PIL (dato utile a comprendere e contestualizzare il tipo di spesa). In questi termini non solo il finanziamento del SSN non è il più alto ma è anche in decrescita.
In riferimento alla specifica questione, ciò non determina necessariamente una situazione critica sul finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, quanto più una narrazione distorta di dati corretti ma volutamente confezionati per avvalorare la propria credibilità.
Questa via di mezzo tra i dati verificati e le fake news minaccia la credibilità della comunicazione e mai come ora il fact checking risulta cruciale per un’informazione trasparente e consapevole.
Con l’avvento di Internet e l’accessibilità ad ogni dato possibile ci viene difficile negare che in qualche modo sia possibile, a tutti, dimostrare qualsiasi cosa attraverso statistiche decontestualizzate.
Da dover fuggire e saper riconoscere le Fake News ora il passo più importante da fare è contestualizzare ogni dato che ci viene propinato da politici e non. Il rischio non è più quello che ci stiano raccontando una bugia ma una mezza verità. Il che è molto più grave e difficile da individuare.
(Edoardo Galassi)