(Adnkronos) – Il procuratore di Milano Marcello Viola ha assegnato all’aggiunto Eugenio Fusco il fascicolo che nasce dall’esposto presentato dal Codacons e da Assourt che ipotizza il reato di truffa sulla vicenda che vede protagonisti l'influencer Chiara Ferragni e il gruppo Balocco per la vendita di alcuni pandoro. In questo momento il fascicolo è un modello 45 (senza ipotesi di reato, né indagati), gli eventuali accertamenti saranno affidati alla Guardia di finanza. Nei giorni scorsi Chiara Ferragni, quasi in lacrime, ha chiesto scusa per il 'caso pandoro Balocco'. L'influencer, con un video su Instagram, ha voluto "dare concretezza al gesto", dice, devolvendo "1 milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini". L'imprenditrice è stata sanzionata dall'Antitrust per la vicenda della beneficenza collegata alla vendita di un pandoro 'griffato'. In attesa di procedere con il ricorso contro la sanzione, Ferragni ha annunciato di voler fare la donazione. "Mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficienza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali", dice. Dopo il pandoro, anche le uova di Chiara Ferragni sono entrate nel mirino di Selvaggia Lucarelli che, con alcuni post su X che rilanciano un suo articolo sul Fatto Quotidiano, sollevando dubbi su altre pratiche commerciali associate alla beneficenza dell'influencer. "Sul Fatto scrivo di come la promozione delle uova di Pasqua benefiche di Chiara Ferragni con Dolci Preziosi nel 2021 e 2022 abbia seguito lo stesso schema, altro che errore di comunicazione. Lei ha percepito cachet di 500 e 700 000 euro e Dolci preziosi ha donato 12 e 24 000 euro. Ferragni ha promosso le uova dicendo che lei e Dolci preziosi sostenevano i Bambini delle fate, ma di fatto era una fruttuosa operazione commerciale" ha scritto la Lucarelli all'indomani del video di scuse con cui l'imprenditrice ha parlato di un "errore di comunicazione" nella vicenda dei pandori Balocco e le donazioni all'Ospedale Regina Margherita di Torino. Ma “l’errore di comunicazione era funzionale proprio a questo – attacca la Lucarelli – a generare l’equivoco. Lei guadagnava e passava pure per buona". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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