(Adnkronos) – "Vogliamo lavorare su diversi livelli. La salute del cervello deve essere considerata a livello della popolazione generale", bisogna "farla diventare evidente e importante come la salute dentale per i bambini". Lo ha detto Paul Boon, coordinatore Brain Health Mission della European Academy of Neurology (Ean), all'Adnkronos Salute questa mattina ad Ancona in occasione dell'evento 'Dare priorità alla salute del cervello: un imperativo globale per la salute pubblica', organizzato nel calendario di Extra G7 Salute da Ean, in collaborazione con Sin (Società italiana di neurologia) e con la Strategia italiana per la salute del cervello. "Il secondo obiettivo – elenca Boon – è con i nostri professionisti: assicurarsi che i neurologi comprendano l'importanza dei problemi neurologici e del peso che queste malattie comportano. Sappiamo che circa il 43% del carico complessivo delle malattie è di natura neurologica. Questo dato, pubblicato all'inizio di quest'anno su una delle riviste più autorevoli, non è ancora sufficientemente conosciuto. Anche il concetto di salute del cervello è poco conosciuto, non solo tra i neurologi, ma anche tra i professionisti affini. In terzo luogo, vogliamo davvero coinvolgere i giovani. E' fondamentale che i giovani, gli studenti di Medicina e coloro che desiderano entrare nel campo biomedico comprendano cosa significhi la salute del cervello. Vogliamo poi sensibilizzare i decisori politici. Nonostante la salute del cervello sia una parte fondamentale del campo medico, e il peso dei disturbi neurologici sia così rilevante, le risorse spese dai governi per affrontarli sono probabilmente inferiori al 10%. C'è quindi un'enorme discrepanza tra la spesa pubblica, relativamente bassa, e lo sconvolgente, carico dei disturbi neurologici". Ogni nazione europea, ogni Paese membro dell'Ean "dovrebbe avere un proprio piano per il cervello – suggerisce Boon – Questo piano dovrebbe includere una visione globale e olistica su come quel particolare Paese affronterà le sfide legate alla salute del cervello in futuro. E' esattamente questo che stiamo perseguendo. Non siamo a favore di un approccio generalizzato. Ogni Paese europeo ha le sue tradizioni, che vogliamo onorare e rispettare. Allo stesso tempo, c'è un interesse comune e, data la complessità dell'Europa – conclude – dobbiamo trovare un compromesso". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- il Millimetro diventa una casa editrice di giornalismo d’inchiesta. Cari lettori, dobbiamo darvi una grande notizia che ci stiamo tenendo ormai da troppo tempo. Si tratta di un’evoluzione elettrizzante in un percorso intrapreso quasi tre anni fa, tra lo scetticismo generale e i troppi dubbi che affiorano ogni qualvolta si pensa a un progetto simile. Eppure, con il passare