(Adnkronos) – Tutto pronto per la cerimonia della sesta edizione degli Oscar dell'Innovazione – Premio ANGI dedicata alla premiazione dei migliori innovatori italiani ed europei. Manifestazione promossa dall'Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell'innovazione e del digitale in Italia. L'appuntamento, indetto per mercoledì 6 dicembre dalle 8,30 alle 14,00, sarà ospitato nella splendida cornice della Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano con il gotha delle istituzioni italiane ed europee, con l'obiettivo di premiare il dream team dell'innovazione e mettere al centro dell'agenda il tema della meritocrazia, della ricerca, delle eccellenze e del Made in Italy all'insegna della sostenibilità e della crescita economica e sociale dell'Italia. “Siamo lieti di questo nuovo appuntamento – commenta il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri (già ForbesU30) – Sostenere le giovani generazioni e valorizzare le eccellenze italiane, partendo dalle startup e dalle imprese innovative, è un punto cardine della cerimonia degli Oscar dell’Innovazione – Premio ANGI 2023. Siamo lieti della grande adesione in termini di partecipazione da parte delle istituzioni, delle aziende, delle università e dei giovani che saranno presenti alla nostra kermesse di fine anno. Occasione nella quale lanceremo anche il nostro manifesto per l’innovazione digitale indirizzato al Governo Meloni, insieme alla presentazione dei dati dell’Osservatorio ANGI Ricerche in collaborazione con Lab21.01”. Numerosi gli ospiti presenti, in particolare dal Parlamento Europeo, Commissione Europea, Presidenza del Consiglio, UNIDO, ENEA, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Regione Lazio, Comune di Roma, Camera di Commercio di Roma, RAI. Menzione e premi speciali saranno inoltre conferiti a importanti esponenti del mondo imprenditoriale e manageriale italiano, oltre che a esponenti del mondo della ricerca, delle scienze, dell’università e della comunicazione. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- Cosa è rimasto in America cent’anni dopo? Una domanda che ancora oggi in molti si fanno, tra repliche decadenti e imitazioni sconclusionate.