Misticismo, curiosità e fascinazione, ma anche diplomazia e geopolitica. Quando si sente parlare di oggetti volanti subito si pensa a presenze aliene. Questa volta, però, gli oggetti per settimane al centro delle cronache hanno più a che fare con lo spionaggio e la sicurezza tra Stati, nonostante i misteri al riguardo siano ancora molti. Il primo oggetto ad essere abbattuto è stato, il 4 febbraio 2023, un “pallone spia” cinese che ha fatto incursione nello spazio aereo americano. Secondo Pechino si trattava di un velivolo di ricerca legato alla meteorologia. Anche gli Stati uniti ne hanno riconosciuto lo scopo e la provenienza. Si trattava, appunto, di un pallone aerostatico. La Marina Usa dopo alcuni giorni ne ha recuperato i resti. Un’operazione non semplice considerando che il pallone aveva un diametro di circa 60 metri, più o meno quanto quattro autobus. Solo il pacchetto di sensori al suo interno aveva le dimensioni di un jet, secondo le stime fatte da Glen D. VanHerck, comandante dell’aviazione statunitense, che ha monitorato le operazioni di recupero e analisi successive all’abbattimento. Qualche giorno dopo un altro oggetto non identificato è stato abbattuto sul nord dell’Alaska, in una regione poco abitata. John Kirby, portavoce della Casa Bianca, l’ha descritto come «molto, molto più piccolo del pallone che abbiamo abbattuto, circa delle dimensioni di una piccola automobile», mentre il pallone cinese era molte volte più grande. Poco dopo, un altro abbattimento nella regione nordoccidentale delle Yukon, in Canada, in un’operazione congiunta tra Usa e Canada; questa volta si trattava di un oggetto cilindrico. Infine uno sul lago Huron, tra Canada e Stati Uniti, di forma ottagonale che, secondo funzionari americani, aveva delle corde attaccate alla struttura. Sulla loro funzione e il loro scopo permangono dubbi. La motivazione per cui sono stati abbattuti è che “volavano a una quota relativamente bassa”, al punto che avrebbero potuto creare incidenti con l’aviazione civile. Quello dell’Alaska e quello dello Yukon si trovavano a circa 12 mila metri, quello del lago Huron a 6 mila metri.
Spionaggio aereo – Botta e risposta di accuse tra Cina e Stati Uniti
I tre abbattimenti, successivi al primo, hanno inevitabilmente acceso i riflettori sul caso, che ha aumentato la tensione geopolitica tra Usa e Cina. Gli analisti non escludono che i sistemi radar e di difesa aerea statunitensi abbiano intensificato i controlli, e quindi captato più oggetti, proprio dopo il primo episodio. Certo non si è riusciti a chetare del tutto le ipotesi, sostenute da una parte piuttosto cospicua di americani, che si trattasse di presenze di natura extraterrestre. Inizialmente il comandante dell’aviazione, ha risposto che “nessuna ipotesi era esclusa”. Le sue parole sono state poi ridimensionate e diversi funzionari intervistati hanno escluso che potesse trattarsi di ufo o simili. Da come ne hanno parlato anche i media americani sembra che a Washington ci sia una convinzione piuttosto forte sul fatto che Pechino sia in vantaggio sulla corsa allo spionaggio attraverso i cieli e sarebbe stata “Presa con le mani nel sacco di una vasta operazione di sorveglianza elettronica condotta per diversi anni con una flotta di palloni-spia spediti su cinque continenti”. Di tutta risposta la Cina ha sostenuto che dall’anno scorso «palloni d’alta quota degli Stati Uniti hanno sorvolato illegalmente la Cina più di 10 volte». Su Twitter il commentatore Hu Xijin, editorialista del quotidiano nazionalcomunista di Pechino “Global Times” ha lanciato un commento ironico: «Questo è l’anno dell’Ufo. Che mistero». Un botta e risposta di accuse sempre più acceso.
Spionaggio aereo – Oggetti volanti non identificati, monitoraggio e identificazione
In generale era risaputa – anche prima del febbraio 2023 – l’esistenza di oggetti di questo tipo, posizionati a migliaia di metri d’altezza in diverse aree del mondo. La loro funzione sarebbe quella di sorveglianza e spionaggio, sia per quanto riguarda ciò che accade a terra, sia per monitorare il lavoro delle difese aeree americane. Si tratterebbe, secondo alcuni, di una sorta di test. Chi li posiziona vuole vedere in quanto tempo gli Stati Uniti li individuano, in quanto tempo e come li abbattono. E su questo gli Stati Uniti non si fanno certo trovare impreparati. Dal 2005 al 2022 hanno censito 510 casi, di cui 266 emerse tra il 2021 e il 2022. Gran parte dei fenomeni osservati è stata trasmessa ufficialmente da militari, piloti e operatori della marina e aeronautica usa e si tratta di UAP, acronimo ufficiale utilizzato attualmente dalle forze armate americane, che sta per “Unidentified Anomalous Phenomenon” e il suo utilizzo ha una motivazione logica e scientifica. Molto spesso, infatti, si scopre che gli “oggetti” volanti non identificati non sono oggetti (come il caso del pallone aerostatico) ma, per esempio, fenomeni atmosferici particolari che colpiscono per la loro eccezionalità. UAP, insomma, ha un significato più trasversale. È dal dopoguerra che gli Stati Uniti si occupano della materia “avvistamenti”. Proprio l’Aeronautica tra il 1947 e il 1969 ha redatto il progetto “Blue Book”. Oggi i vertici della sicurezza Usa se ne occupano in modo sempre più ufficiale e pubblico, soprattutto perché riconoscono sia diventata una materia connessa alla sicurezza nazionale.
Esiste un’agenzia governativa indipendente, l’Office of the Director of National Intelligence (ODNI) e un ufficio ad-hoc del dipartimento della Difesa, l’All domain Anomaly Resolution Office (AARO) che seguono il tutto. Secondo il loro ultimo report del 2022, negli ultimi anni è cresciuto il numero di avvistamenti e dal 2005 al 2022, come detto, le segnalazioni sono state 510, di cui 366 dal 2021 al 2022. Segnalazioni che l’AARO analizza in modo scientifico, con il coinvolgimento di altri enti, agenzie e istituzioni, come la NASA. In particolare, dei 366 casi rilevati, 26 avvistamenti sarebbero associabili a droni o velivoli simili; 163 avvistamenti sarebbero riconducibili a palloni aerostatici o oggetti simili; 6 avvistamenti sarebbero connessi a un gruppo di diverse cose, come volatili, eventi atmosferici o rifiuti provenienti dagli aerei (per esempio sacchetti di plastica); 171 avvistamenti non sarebbero direttamente associabili a qualcosa di conosciuto, almeno per ora. Altri ancora sembrano mostrare caratteristiche di volo e capacità di movimento insolite. Molte segnalazioni, invece, sono carenti di dati e difficilmente potranno essere classificare. In ogni caso gli Stati Uniti, rispetto all’Europa, sono molto attivi nel monitoraggio e nell’identificazione di quel che vola sopra le proprie terre. Questi ultimi eventi di febbraio hanno avuto una particolare attenzione mediatica in virtù del fatto che le istituzioni non abbiano chiarito da subito la provenienza degli oggetti, né motivato la necessità e l’urgenza dell’abbattimento, alimentando così dubbi e sospetti che anche ora, a settimane di distanza, non sono del tutto chiariti. La posizione ambigua della Cina, anche in questo caso, ha reso i rapporti con gli Stati Uniti ancor più intricati. L’amministrazione Biden ha imposto le prime ritorsioni contro il pallone spia cinese, aggiungendo sei compagnie cinesi aerospaziali ad una lista nera commerciale, vietando alle società statunitensi di fare affari con loro, a meno che non abbiano una speciale licenza.
Spionaggio aereo – I sospetti in altri paesi
Sulla scia dell’abbattimento da parte di Washington, altri stati, il Giappone in particolare, si sono allarmati iniziando a temere anche loro per la presenza di oggetti volanti non identificati sul proprio territorio. Così Tokyo ha chiesto a Pechino di “confermare i fatti relativi a questa vicenda attraverso i canali diplomatici” e ha “esortato con forza” il Paese vicino a non ripetere una simile situazione in futuro. Il Governo giapponese ha rivelato, infatti, di aver individuato tra il 2019 e il 2021, tre oggetti non identificati nel proprio territorio, definiti dal ministero della Difesa locale come “palloni da ricognizione senza equipaggio presumibilmente gestiti dalla Cina. “Aumenteremo gli sforzi per migliorare la sorveglianza contro questo tipo di sistemi e qualsiasi oggetto legato alle attività di spionaggio”, hanno riferito ancora le autorità giapponesi. A Seguire anche altri paesi non lontani dalla Cina, come le Filippine e il Taiwan, hanno fatto sapere di avere avvistato oggetti simili. Il Taiwan, in particolare, ha rivelato che la Cina fa volare sul suo territorio oggetti di questo tipo circa una volta al mese. Una sfida, quella dello spionaggio aereo, che sta diventato sempre più accesa e di cui conosciamo ancora molto poco. Molto ha a che fare con la geopolitica e con l’evoluzione e il progresso tecnologico dei Paesi. E su questo, si può dire, la Cina ha qualche vantaggio.