La missione è quella di utilizzare la terra e i mari in modo sostenibile, riducendo del 50% la diffusione delle specie aliene
Mentre sentiamo quotidianamente parlare delle conseguenze estreme del cambiamento climatico, dalle inondazioni agli uragani fino allo scioglimento dei ghiacciai, ci sono una serie di dati che, in linea con questo scenario, sono in continuo peggioramento e riflettono in qualche modo lo stato di salute del nostro pianeta.
Annualmente viene pubblicato il Living Planet Report, curato anche da WWF: un documento di fondamentale importanza che riporta la variazione annuale del Living Planet Index – LPI. Quest’ultimo è un indicatore dello stato della diversità biologica globale, basato su alcuni fattori (come la diffusione, la crescita e decrescita del numero di esemplari, il rischio di estinzione, la scomparsa) inerenti alla vita delle popolazioni di vertebrati di tutto il mondo. Dall’ultimo report di quest’anno, uscito il mese scorso, è emerso che il Living Planet Index è calato ulteriormente e in modo preoccupante rispetto agli anni precedenti. In generale, tra il 1970 e il 2020 c’è stata una diminuzione del 73% delle popolazioni globali di vertebrati selvatici oggetto di monitoraggio.