Una lotteria chiamata bonus psicologo

Secondo le recenti ricerche di Unicusano, il disagio psicologico degli italiani è salito del 6% rispetto al 2022 con oltre 16 milioni di soggetti in difficoltà anche se i fondi dedicati alla sanità mentale continuano ad essere una vera e propria miseria.

Se nel 2022 lo stanziamento dei fondi per il bonus psicologo ammontava a 25 milioni di euro, il 2024 si appresta ad essere il secondo anno consecutivo in cui i fondi saranno solo 10 milioni.

Secondo le recenti analisi riportate da Il Sole 24 Ore a giovare del bonus introdotto dal Governo Draghi saranno 16 mila richiedenti a fronte di 400 mila domande.

Nonostante in commissione Bilancio e Finanze si siano fatti passi in avanti per aggiungere 2 milioni ai fondi previsti l’Inps ha fatto sapere che solo l’1% delle domande sono state soddisfatte

A mancare non sono solo le cure dirette ma i fondi per interventi più strutturali: secondo un report di Report Deloitte Consulting e Janssen servirebbero due miliardi in più (rispetto ai 4 già stanziati per il fondo sanitario per la sanità mentale) di cui solo uno per il personale sanitario.

Un intervento che rappresenterebbe “solamente” il 5% del fondo sanitario nazionale.

Anche se l’emergenza sanitaria è stata resa ancor più palese a causa della pandemia che ha messo a dura prova il Paese, quando si parla di sanità mentale non sembriamo mai pronti ad affrontare il discorso abbastanza seriamente da intervenire con decisione.

Quasi come se i disturbi “non visibili” non fossero altrettanto meritevoli di attenzioni, né dallo Stato né dalla società.

David Lazzari, presidente dell’ordine degli psicologi, ha commentato l’aumento di due milioni al fondo per il bonus sottolineando l’esigenza di implementare supporti psicologici a partire dalle scuole: “Da solo il bonus non basta, perché serve una rete pubblica di prevenzione e di intercettazione precoce dei problemi che faccia perno sullo psicologo di base” e su “quello scolastico”.

Il 10 ottobre ogni anno ci si raccoglie per la giornata della sanità mentale e l’Italia puntualmente si ritrova impreparata e con l’acqua alla gola per la legge di bilancio, quasi i dati non siano in salita da ormai diversi anni.

Insomma, forse il primo passo potrebbe essere quello di smettere di trasformare in una lotteria quella che negli anni si è rivelata essere una vera e propria epidemia capace di colpire la psiche di un italiano su quattro. Forse.

(Edoardo Galassi)

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