La risposta iraniana all’invasione d’Israele, 180 missili balistici quasi tutti intercettati. Le minacce di guerra e la missione di Netanyahu da portare a termine: il Medio Oriente brucia ancora
Ieri pomeriggio, verso le 16 italiane, gli americani hanno fatto sapere che la risposta iraniana all’invasione d’Israele sarebbe arrivata “al termine delle prossime 12 ore”. Così non è stato, alle 18.35 del giorno stesso Teheran ha illuminato il cielo israeliano con oltre 180 missili balistici (quasi tutti intercettati). Una risposta feroce all’uccisione di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, morto sabato scorso sotto le bombe dell’IDF. Ora, quello che può accadere non ha precedenti, il Medio Oriente è in guerra totale e nelle prossime ore è attesa la reazione dell’esercito di Netanyahu.
Sempre nella giornata di ieri, va registrato un attentato terroristico davanti a una fermata del tram di Giaffa, un quartiere a sud di Tel Aviv, che ha provocato almeno 6 morti. Gli attentatori, due uomini, sono stati uccisi poco dopo dalle forze di sicurezza israeliane.
“Ridurremo Tel Aviv in cenere”
Netanyahu ha giurato vendetta, aggiornando la popolazione con un breve messaggio televisivo: “L’Iran ha fatto un grosso errore e ne pagherà le conseguenze. Il loro regime non capisce la nostra determinazione a difenderci e la nostra determinazione a rispondere ai nostri nemici”. Dall’altra parte, gli americani sono pronti a eventuali attacchi: “Risponderemo adeguatamente all’Iran”, ha dichiarato il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, in un briefing con i reporter.
Durante la risposta iraniana, Ali Khamenei (la guida suprema) è stato trasferito in un luogo sicuro: “La vittoria viene da Dio e la conquista è vicina”, ha scritto su X dopo l’attacco missilistico delle 18.35. Teheran non ha paura e rilancia: “Se IDF risponderà, ridurremo in cenere Israele. E tutti i Paesi che verranno in loro soccorso”. Il Medio Oriente è sull’orlo di un conflitto regionale, il più pericoloso della storia: Netanyahu, per reagire a quanto accaduto ieri sera, avrebbe messo nel mirino i centri nucleari iraniani. A quel punto il piano iniziale, nonché la missione delle vita del Presidente israeliano, verrebbe portato a termine.