(Adnkronos) – Duro attacco dell'europarlamentare di estrema destra tedesca Christine Anderson ad Antonio Decaro: sui social posta un fotomontaggio in cui l'ex sindaco di Bari appare in primo piano su uno sfondo di personaggi che richiamano boss mafiosi. Nella didascalia si legge: "Contatti mafiosi nella commissione Ue?". Prendendo spunto da un articolo apparso sulla ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’, Anderson fa riferimento all'inchiesta 'Codice interno' della Procura antimafia di Bari per mettere nel mirino Decaro, nominato presidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo. "Naturalmente la presunzione di innocenza vale per il momento anche per Antonio Decaro, ma sorge la legittima domanda su quanto sia saggio eleggere qualcuno alla presidenza di una delle commissioni più importanti del Parlamento Ue mentre l'intero campo del suo partito sta attualmente annegando in un'indagine antimafia", scrive Christine Anderson in un lungo post che contiene il fotomontaggio. "Con Ursula von der Leyen e Antonio Decaro al Parlamento europeo, ora abbiamo due spietati sostenitori del 'Green Deal' eco-socialista, rovinoso e anti-cittadino in posizioni chiave, entrambi anche al centro di massicce indagini. Von der Leyen per corruzione e Antonio Decaro per coinvolgimento con la mafia italiana. Come è possibile – scrive ancora l'eurodeputata di Afd – che queste persone vengano seriamente proposte come candidate per alte cariche politiche e poi addirittura elette lì a larga maggioranza? Le dure e complete leggi antimafia italiane degli anni ’80 e ’90 furono introdotte quando si riconobbe che la criminalità organizzata si era infiltrata nella politica su larga scala. Forse ora abbiamo bisogno di tali leggi anche a livello europeo?". Nicola Zingaretti, capodelegazione del Partito Democratico a Bruxelles, interviene su X e parla di fotomontaggio "incommentabile. Una vergogna contro un galantuomo. Ad Antonio tutta la nostra solidarietà contro uno squallido atto squadrista”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- Un impianto seppellirà parte del Parco regionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: impatto devastante e completo stravolgimento degli attuali ecosistemi.