Usa, Biden si ritira: cosa succede adesso

L’annuncio del presidente degli Stati Uniti provoca un altro terremoto nella campagna elettorale

A 110 giorni dal giorno delle elezioni, arriva un altro terremoto nella corsa per la presidenza degli Stati Uniti. Dopo il tentato assassinio di Donald Trump, la campagna elettorale si arricchisce di un nuovo colpo di scena. Joe Biden ha annunciato ufficialmente la sua rinuncia alla possibile rielezione, una scelta dettata dalle forti pressioni dei leader democratici. Dopo aver rischiato la vita a seguito del fallito attentato, infatti, il Tycoon era considerato come il grandissimo favorito e le possibilità di batterlo da parte dell’attuale presidente in carica apparivano del tutto svanite.

Usa, Biden si ritira: sale Kamala Harris
L’attuale vice presidente Kamala Harris e il president Joe Biden (LaPresse) – ilMillimetro.it

Adesso, a seguito di questo nuovo colpo di scena, il terreno della campagna elettorale si conferma ancora più incerto, perché la sua probabile sostituzione con Kamala Harris tra le file dei democratici può rappresentare una svolta per battere Trump. Biden ha fatto l’annuncio con una lettera agli americani scritta da casa sua a Rehoboth Beach, nel Delaware, dove si è isolato a seguito della sua positività al Covid-19 di giovedì scorso. “È stato il più grande onore della mia vita servire come vostro Presidente. E sebbene sia mia intenzione cercare la rielezione, credo che sia nel migliore interesse del mio partito e del mio Paese che io mi faccia da parte e mi concentri esclusivamente sui miei doveri di Presidente per il resto del mio mandato”.

Biden si ritira, il momento decisivo

Al suo posto Biden ha immediatamente scelto di sostenere Kamala Harris come candidata dei democratici, aggiungendo che parlerà alla nazione nel corso di questa settimana per spiegare tutti i dettagli che hanno portato alla sua decisione. Per quanto prevedibile, si tratta comunque di una presa di posizione in un certo senso straordinaria, dal momento che nelle ultime settimane il presidente degli Stati Uniti si era mostrato inamovibile sulla sua volontà di non ritirarsi, nonostante le forti pressioni del partito, aumentate in modo esponenziale dopo il disastroso dibattito con Trump del 27 giugno scorso.

Usa, Biden si ritira: cosa succede adesso
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden (LaPresse) – ilMillimetro.it

in quell’occasione la sua voce suonava debole, faceva fatica a completare le frasi e a concludere i pensieri, senza riuscire a confutare molte delle dichiarazioni del Tycoon. Per questo motivo la sua campagna elettorale era stata in caduta libera nelle ultime settimane, con tanto di futuro in dubbio. Questo ha portato i democratici a disperdere le loro energie per discutere di questioni interne anziché concentrarsi su Trump, e anche la raccolta fondi ha subìto un duro colpo.

In ogni caso, Biden nella sua lettera ha rivendicato i successi ottenuti nei suoi quattro anni in carica, affermando che gli Stati Uniti in questo periodo hanno costruito “l’economia più forte del mondo”, evidenziando gli sforzi fatti per abbassare i prezzi dei farmaci da prescrizione, l’espansione dell’assistenza sanitaria, le iniziative per contrastare il cambiamento climatico e la nomina della prima donna di colore alla Corte Suprema, la giudice Ketanji Brown Jackson.

I possibili scenari tra i democratici

A seguito dell’annuncio di Biden, il presidente del Comitato nazionale democratico Jaime Harrison ha dichiarato che nei prossimi giorni i democratici “intraprenderanno un processo trasparente e ordinato per andare avanti come un Partito democratico unito, con un candidato che possa sconfiggere Donald Trump a novembre. Il processo sarà regolato dalle norme e dalle procedure stabilite dal Partito. I nostri delegati sono pronti a prendere sul serio la loro responsabilità nel consegnare rapidamente un candidato al popolo americano”.

Possibili scenari per i democratici dopo il ritiro di Biden
Donald Trump ha reagito dopo l’annuncio di Biden (LaPresse) – ilMillimetro.it

La convention era prevista dal 19 al 22 agosto a Chicago, ma i leader del Comitato nazionale democratico hanno programmato un voto nominale virtuale prima del 7 agosto per soddisfare le preoccupazioni relative alle scadenze delle votazioni in diversi stati. Con l’appoggio di Biden, Harris è la chiara favorita per la sua sostituzione, ma potrebbero essere in lizza anche i governatori democratici del partito, tra cui Gretchen Whitmer del Michigan, Josh Shapiro della Pennsylvania e Gavin Newsom della California.

Biden, che nel 2020 aveva battuto Trump, abbandona la corsa tra pressioni diffuse e crescenti preoccupazioni sulla sua età. Su di lui avevano manifestato perplessità il leader della maggioranza del Senato, Chuck Schumer, e il leader democratico della Camera, Hakeem Jeffries, secondo i quali la sua candidatura avrebbe potuto portare a enormi perdite per i democratici. Oltre 30 democratici del Congresso gli avevano inoltre chiesto di ritirarsi e pure l’ex presidente Barack Obama avrebbe riferito in privato i suoi timori agli alleati democratici sulle prospettive di Biden di battere Trump. L’81enne è sempre andato avanti senza curarsene, ma il confronto del mese scorso con il concorrente ha segnato uno spartiacque decisivo.

Ovviamente, non poteva mancare il commento del Tycoon, arrivato sulla sua piattaforma social Truth: “Il corrotto Joe Biden non era adatto a candidarsi alla presidenza, e certamente non è adatto a servire il Paese. E non lo è mai stato! Soffriremo molto a causa della sua presidenza, ma rimedieremo molto rapidamente al danno che ha causato”.

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