Rassemblement National di Le Pen e Bardella è in vantaggio e tra una settimana potrebbe diventare il primo partito di Francia. Per Macron l’addio è a un passo
La Francia si sposta a destra, le legislative iniziate ieri mattina hanno rispettato tutte le previsioni dei giorni precedenti: Rassemblement National di Marin Le Pen e Jordan Bardella è in vantaggio sugli altri partiti e tra una settimana potrebbe diventare la prima forza del Paese. Il Presidente Emmanuel Macron aveva convocato le elezioni anticipate all’indomani della figuraccia maturata alle Europee, la vittoria di Le Pen al primo turno (non c’è la maggioranza assoluta) è un colpo durissimo alle forze europeiste.
Corre l’estrema destra con il 33,2% dei voti ottenuti, un risultato quasi doppio rispetto alle legislative del 2022, dove RN riuscì a strappare soltanto il 18,7%. Dall’altra parte, invece, il Nuovo Fronte Popolare, l’alleanza elettorale di sinistra che riunisce il Partito Socialista, il Partito Comunista, il partito ecologista Europe Écologie-Les Verts e La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, ha ottenuto il 28%. Terzo con il 20% Ensemble pour la République, la coalizione del Presidente francese Macron.
A questo punto, salvo clamorosi colpi di scena, Jordan Bardella potrebbe diventare primo ministro all’età di 28 anni: “Sarò il garante dei diritti e delle libertà di tutti i francesi, è tempo che il popolo abbia dirigenti autorevoli e competenti”. Dall’Italia, ieri sera, sono arrivati gli applausi del ministro Matteo Salvini su X: “Complimenti a Marine Le Pen e Jordan Bardella per lo straordinario risultato ottenuto al primo turno delle elezioni legislative in Francia, come emerso dagli exit poll. Vergognoso invece Macron che, chiamando ai ‘blocchi’ contro il Rassemblement National al secondo turno, si comporta come una Von der Leyen qualsiasi e cerca in tutti i modi di opporsi a un cambiamento espresso da milioni di francesi, a Parigi e come a Bruxelles”.
Macron cerca alleanze
È all’ultima spiaggia, il Presidente francese. La sconfitta è ormai certa, proverà soltanto a cercare alleanze per fermare l’estrema destra. In ogni caso, l’idea di sciogliere l’Assemblea dopo la sconfitta alle Europee, senza aspettare la probabile sfiducia parlamentare a ottobre 2024, è stata una mossa dovuta e necessaria. Ora, però, serve un altro tentativo, l’ultimo: “È arrivato il momento di una manifestazione più ampia, chiaramente democratica e repubblicana al secondo turno”, ha commentato Macron ieri sera.
C’è bisogno dell’aiuto di tutti, ma alcuni suoi candidati (la ministra degli Esteri Marie Guévenoux e la sottosegretaria Sabrina Agresti-Roubache) hanno già fatto sapere che non parteciperanno al secondo round di domenica 7 luglio: “Sento molti leader del campo macroniano parlare senza dare chiare istruzioni di voto – ha dichiarato il segretario socialista Olivier Faure – le loro parole sono troppo confuse. Spetta a loro lanciare un chiaro appello alla mobilitazione e alla Repubblica”. Per il leader dell’Eliseo (che intanto riunirà oggi alle 12 il governo) inizia la settimana più dura da quando è al comando. Forse, l’ultima.
Affluenza record, la Francia vuole cambiare
Il popolo decide e quello francese ha voglia di ribaltare le gerarchie. Lo dimostrano i dati e l’affluenza di ieri si è rivelata imponente: al voto quasi il 67% dei cittadini, risultati in netta crescita di quasi 20 punti percentuali rispetto alle elezioni legislative del 2022, quando l’affluenza si era fermata al 39,42%. Numeri che non si registravano dal lontano 1981. Il “blocco macronista” è “praticamente spazzato via” dopo il primo turno, ha dichiarato Marine Le Pen, annunciando la sua rielezione nella circoscrizione del Pas-de-Calais (nord).
“Quello di questa sera è un risultato storico, non era mai successo che decine di candidati del Rassemblement National venissero eletti già dal primo turno delle elezioni politiche. Credo anche che sia una grande speranza per milioni di francesi”. Domenica prossima l’ultimo scontro, poi la Francia avrà i suoi nuovi leader. La destra, al momento, pare inarrestabile.