Primo Mondo solo in sangue, orrore e ipocrisia

Operazioni militari in Israele, sanzioni che colpiscono solo la Russia e le solite immagini nascoste dai telegiornali

E così l’operazione israeliana a Rafah è iniziata. I carri armati di Tel Aviv hanno preso il controllo del valico e i soldati israeliani, sempre più emblema della banalità del male, hanno issato la bandiera con la stella di David al posto di quella palestinese. Tanto per ricordare una verità che una parte di mondo proprio non vuole accettare, ovvero che il massacro di Gaza altro non è che l’ennesima azione di colonizzatori a danno dei colonizzati.

Primo Mondo, solo per sangue e guerre
A farne le spese sono anche e soprattutto bambini (LaPresse) – ilMillimetro.it

I media di regime parlano di “operazioni mirate” israeliane a Rafah. Lo fanno per tentare, ancora una volta, di giustificare gli oppressori, sperando che lettori o telespettatori distratti o fugaci possano credere davvero alla storiella dell’esercito israeliano che tenta in ogni modo di preservare la vita dei civili. È una balla colossale.

È questo il “libero e democratico” Occidente?

Israele uccide volutamente i civili palestinesi, e per molti cittadini israeliani, ahimè, più i morti sono giovani e meglio è. Eliminare le nuove generazioni, d’altro canto, è uno dei modi per colonizzare.

Il cosiddetto "libero e democratico Occidente"
La strategia militare è quella di eliminare i più giovani (LaPresse) – ilMillimetro.it

È la mentalità del colonialista. Se poi, alla mentalità colonialista, si aggiungono fanatici indottrinamenti religiosi, secondo i quali Israele avrebbe diritto diviso sulle terre dei palestinesi, be’… il risultato è uno solo: il sangue. D’altronde, i numeri sono tremendamente chiari.

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Nativi indesiderati

Nell’ultimo decennio il Venezuela ha vissuto una metamorfosi sostanziale: nel mezzo le vite di chi fugge, chi torna e chi non se n’è mai andato. Ad affrontare il tema è Martina Martelloni, collaboratrice de il Millimetro, che direttamente sul posto ha raccontato la situazione degli indigeni, anche attraverso un eccezionale reportage fotografico. Alessandro Di Battista analizza le contraddizioni del “libero e democratico” Occidente nel rapportarsi con le operazioni militari di Israele, le sanzioni che colpiscono solo la Russia e le solite immagini che i TG nazionali nascondono. All’interno L’angolo del solipsista, Tutt’altra politica, Line-up, Un Podcast per capello e Nel mondo dei libri, le consuete rubriche di Giacomo Ciarrapico, Paolo Di Falco, Alessandro De Dilectis, Riccardo Cotumaccio e Cesare Paris. Si aggiunge inoltre Ultima fila di Marta Zelioli. Copertina a cura de “I Buoni Motivi”.

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