(Adnkronos) – Il 61% degli italiani non è preparato sul tema dell’Intelligenza
Artificiale. Questo è il grande dato emerso in un sondaggio realizzato da YouTrend per Fondazione Pensiero Solito e presentato a Milano nell’ambito di un incontro pubblico al Cefriel dal titolo 'Intelligenza artificiale e lavoro, Come cambia, come dobbiamo cambiare noi'. Il dato è in crescita rispetto all’anno scorso, con un +6%. A sentirsi preparata, invece, è la maggior parte degli under 35 (54%). Ma vediamo cosa è emerso tra lavoro, Ai, e prospettive future. Per quanto riguarda l’uso di ChatGpt tra i giovani, dal sondaggio è emerso che è il 67% l'ha usato almeno una volta. Numero che si riduce al 36% tra chi ha età compresa tra 35 e 54 anni. Per gli over 55, invece, è pari solo al 23%. Chat-Gpt rimane l’app di Ai più usata e più conosciuta: chi già l’ha conosciuta è il 69%, il 37% l'ha usata almeno una volta. Sconosciute, invece, Microsoft Copilot (47% la conosce), gemini (41%) e Midjourney (30%). Anche in questo caso, le applicazioni menzionate sono più conosciute dai giovani. Disoccupati e pensionati rappresentano la maggioranza degli inattivi. Questi ritengono che non sia utile nelle mansioni quotidiane. Per i lavoratori, invece, le percentuali evidenziano una sensibilità maggiore. Il 50% ritiene utile un affiancamento sul lavoro, ma il 46% è più negativo sotto questo aspetto. Il 59% è favorevole alla creazione di un'azienda pubblica europea che competa con le aziende americane del settore dell'Ai. Un consenso che si riduce del 7% nel caso in cui l'azienda sia italiana e finanziata dallo Stato italiano. Sul ruolo dello Stato, gli italiani sono ancora più nettamente a favore di un intervento per regolare lo sviluppo dell'Ai rispetto a un anno fa (67%, +8%), ma la frazione che considera anche di vietarne l'uso è stabile al 16%. Ricevere istruzioni dall’Intelligenza artificiale al lavoro? Questo è uno degli scenari possibili nel prossimo futuro anche se gli italiani, in merito, si dividono: il 45% sarebbe disposto a farlo, il 44% no. Si riduce inoltre la percentuale di chi vede nel controllo e nella valutazione automatica un vantaggio per i lavoratori. Il dato cala del 10% rispetto al 2023. Si arriva così a una parità tra chi lo ritiene un vantaggio e chi uno svantaggio. Cresce anche la percentuale di persone che ritengono che l'IA porterà a una diminuzione dei posti di lavoro e circa la metà dei lavoratori non si sente né aiutata né minacciata dai cambiamenti portati dalle nuove tecnologie. I giovani sono più ottimisti: un under35 su tre si sente aiutato dai cambiamenti portati da queste tecnologie. Un altro grande dibattito è quello emerso sui lavori che potrebbero essere sostituiti dall’Intelligenza artificiale. Anche su questo tema, YouTrend ha interrogato il campione del sondaggio e dalla domanda è emersa che i mestieri più sostituibili secondo gli italiani rimangono l'impiegato d'ufficio (per il 62% l'IA svolgerebbe i suoi compiti altrettanto bene), l'operario (53%) e il commesso (51%). I meno sostituibili sono invece il camionista (25%), il medico (24) e l'imprenditore (23%). —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- il Millimetro diventa una casa editrice di giornalismo d’inchiesta. Cari lettori, dobbiamo darvi una grande notizia che ci stiamo tenendo ormai da troppo tempo. Si tratta di un’evoluzione elettrizzante in un percorso intrapreso quasi tre anni fa, tra lo scetticismo generale e i troppi dubbi che affiorano ogni qualvolta si pensa a un progetto simile. Eppure, con il passare