Anche quest’anno, come da tradizione, si è svolta a Los Angeles la cerimonia per la consegna dei riconoscimenti dell’Academy
È “Oppenheimer” il grande protagonista della Notte degli Oscar 2024. Come previsto, è stato il capolavoro di Nolan ad aggiudicarsi più statuette nel corso della serata, comprese quelle più ambite legate alla regia e, soprattutto, al miglior film. Un pizzico di delusione (anche questa comunque prevedibile), per Matteo Garrone e il suo “Io capitano”, che non è riuscito ad aggiudicarsi il premio nella categoria “miglior film internazionale”, conquistato invece da “La zona di interesse”.
Negli Stati Uniti la 96esima edizione dei Premi Oscar si è svolta al Dolby Theatre di Los Angeles, l’evento, presentato per la quarta volta da Jimmy Kimmel, ha avuto anche quest’anno dei grandi protagonisti. Sul palco, a presentare i vincitori della statuetta, diversi nomi importanti del cinema: Mahershala Ali, Bad Bunny, Emily Blunt, Nicolas Cage, Jamie Lee Curtis, Cynthia Erivo, America Ferrera, Sally Fiels, Brendan Fraser, Ryan Gosling, Ariana Grande, Chris Hemsworth, Dwayne Johnson, Michael Keaton, Regina King, Ben Kingsley, Jessica Lange, Jennifer Lawrence, Melissa McCarthy, Matthew McConaughey, Kate McKinnon, Rita Moreno, John Mulaney, Catherine O’Hara, Lupita Nyong’o, Al Pacino, Michelle Pfeiffer, Ke Huy Quan, Issa Rae, Tim Robbins, Sam Rockwell, Octavia Spencer, Steven Spielberg, Mary Steenburgen, Charlize Theron, Christoph Waltz, Forest Whitaker, Anya Taylor-Joy, Michelle Yeoh, Ramy Youssef e Zendaya.
In Italia la serata è stata seguita in diretta su RaiUno da Alberto Matano, affiancato durante la nottata da Stefania Sandrelli, Gabriele Muccino, Claudia Gerini, Ambra Angiolini, Claudio Santamaria, Antonio Monda e Paola Jacobbi. Dal red carpet invece l’inviato del Tg1 Paolo Sommaruga. Presenza italiana di una certa importanza, Andrea Bocelli con il figlio Amos, che durante In memoriam, il tributo che ogni anno agli Oscar viene riservato agli artisti che ci hanno lasciato, hanno cantato Con te partirò.
I grandi protagonisti della Notte degli Oscar
Come anticipato, il 2023 è stato sicuramente l’anno di “Oppenheimer“, il film di Nolan ancor prima della sua uscita ha fatto parlare di sé. Amato e odiato, si è imposto come il più gettonato da parte di tutti gli addetti ai lavori durante la stagione cinematografica, con le sue 13 candidature (una in meno del record di sempre) ha portato a casa 7 Premi Oscar, tra cui l’importantissimo premio come miglior regia per Christopher Nolan e quello di miglior film. “Barbie” di Greta Gerwig, altra pellicola ultra chiacchierata con 8 candidature – che insieme a “Oppenheimer” ha tenuto banco per tutto il 2023 – si è invece portato a casa un Oscar per la miglior canzone originale: What Was I Made For?
Il primo Oscar della serata è stato assegnato alla miglior attrice non protagonista e l’ha vinto Da’Vine Joy Randolph per “The Holdovers – Lezioni di vita”.
Altro grande protagonista Yorgos Lanthimos con il suo “Povere Creature!”. Le sue ben 11 candidature gli hanno permesso di portare a casa 4 statuette, di cui 3 consecutive: la prima per miglior trucco e acconciatura, malgrado tutti si aspettassero che andasse a “Maestro”, il film di Bradley Cooper. La seconda è arrivata subito dopo per la migliore scenografia. Quindi la terza, per i migliori costumi.
Grande soddisfazione per Robert Downey Jr., che ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista in “Oppenheimer” (il primo Oscar della serata per il film). Downey Jr., già candidato due volte in passato per “Charlot” e per “Tropic Thunder”, finalmente ha la sua meritatissima statuetta.
Come miglior attore protagonista la lotta era tra Paul Giamatti e Cillian Murphy e ad avere la meglio è stato il secondo con la sua interpretazione in “Oppenheimer”. Anche la statuetta per la migliore attrice protagonista si era configurata ardua come scelta, fino all’ultimo l’indecisione è stata tanta tra Lily Gladstone ed Emma Stone, ma ad avere la meglio è stata quest’ultima in “Povere Creature!”, il quarto Oscar per la pellicola di Lanthimos.
Nella categoria miglior film d’animazione a giocarsela erano soprattutto in due: “Il ragazzo e l’airone” di Hayao Miyazaki e “Spider-Man”. Ad avere la meglio è stato il regista giapponese Hayao Miyazaki.
Incredibile disfatta per “Killers of the Flower Moon” del magistrale Martin Scorsese, che nonostante le sue 10 candidature ha chiuso con zero statuette. Male anche “Maestro”, il film del regista Bradley Cooper, con lui stesso come attore protagonista, e al suo fianco Carey Mulligan: erano candidato a sette Premi Oscar, pure lui è rimasto a bocca asciutta.
Film italiani candidati agli Oscar: è la volta di Io Capitano
Ancora una volta l’Italia candidata agli Oscar come miglior film internazionale (ex categoria miglior film straniero) la trentesima volta per noi, con l’ultimo successo conquistato da “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. In corsa stavolta “Io Capitano” di Matteo Garrone. La pellicola parla del drammatico viaggio di due adolescenti che dal Senegal vogliono arrivare in Italia, vista da loro come la terra promessa.
Matteo Garrone sul red carpet degli Oscar, intervistato ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di essere qui, la forza del film è nell’interpretazione di questi due attori. C’è tanta Italia nel film, ma anche tanta Africa”.
Il film non è riuscito ad aggiudicarsi l’ambita statuetta, a lui è stato preferito La zona di interesse di Jonathan Glazer, grande favorito e vincitore scontato della vigilia. Per il regista italiano rimane comunque un grandissimo successo quello di aver portato oltreoceano la sua splendida pellicola e aver potuto mostrare al mondo un film assolutamente necessario. Il suo obiettivo ora è diffonderlo il più possibile, Garrone vorrebbe portarlo ad aprile nei villaggi vicini a Dakar, nelle città di Thiès, Mboro, Kolda, Sédhiou e Ziguinchor per farlo visionare nelle scuole.
Candidati e vincitori degli Oscar 2024
Miglior film
- American Fiction, regia di Cord Jefferson
- Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute), regia di Justine Triet
- Barbie, regia di Greta Gerwig
- The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers), regia di Alexander Payne
- Killers of the Flower Moon, regia di Martin Scorsese
- Maestro, regia di Bradley Cooper
- Oppenheimer, regia di Christopher Nolan
- Past Lives, regia di Celine Song
- Povere creature! (Poor Things), regia di Yorgos Lanthimos
- La zona d’interesse (The Zone of Interest), regia di Jonathan Glazer
Miglior regista
- Jonathan Glazer – La zona d’interesse (The zone of interest)
- Yorgos Lanthimos – Povere creature! (Poor Things)
- Justine Triet – Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute)
- Martin Scorsese – Killers of the Flower Moon
- Christopher Nolan – Oppenheimer
Miglior attore protagonista
- Bradley Cooper – Maestro
- Colman Domingo – Rustin
- Paul Giamatti – The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers)
- Cillian Murphy – Oppenheimer
- Jeffrey Wright – American Fiction
Miglior attrice protagonista
- Annette Bening – Nyad – Oltre l’oceano (Nyad)
- Lily Gladstone – Killers of the Flower Moon
- Sandra Hüller – Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute)
- Carey Mulligan – Maestro
- Emma Stone – Povere creature! (Poor Things)
Miglior attore non protagonista
- Sterling K. Brown – American Fiction
- Robert De Niro – Killers of the Flower Moon
- Robert Downey Jr. – Oppenheimer
- Ryan Gosling – Barbie
- Mark Ruffalo – Povere creature! (Poor Things)
Miglior attrice non protagonista
- Emily Blunt – Oppenheimer
- Danielle Brooks – Il colore viola (The Color Purple)
- America Ferrera – Barbie
- Jodie Foster – Nyad – Oltre l’oceano (Nyad)
- Da’Vine Joy Randolph – The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers)
Migliore sceneggiatura non originale
- Cord Jefferson – American Fiction
- Greta Gerwig e Noah Baumbach – Barbie
- Christopher Nolan – Oppenheimer
- Tony McNamara – Povere creature! (Poor Things)
- Jonathan Glazer – La zona d’interesse (The Zone of Interest)
Migliore sceneggiatura originale
- Justine Triet e Arthur Harari – Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute)
- David Hemingson – The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers)
- Bradley Cooper e Josh Singer – Maestro
- Samy Burch e Alex Mechanik – May December
- Celine Song – Past Lives
Miglior film internazionale
- Io capitano, regia di Matteo Garrone (Italia)
- Perfect Days, regia di Wim Wenders (Giappone)
- La società della neve (La sociedad de la nieve), regia di Juan Antonio Bayona (Spagna)
- La sala professori (Das Lehrerzimmer), regia di İlker Çatak (Germania)
- La zona d’interesse (The Zone of Interest), regia di Jonathan Glazer (Regno Unito)
Miglior film d’animazione
- Spider-Man: Across the Spider-Verse, regia di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson
- Il ragazzo e l’airone (君たちはどう生きるか), regia di Hayao Miyazaki
- Elemental, regia di Peter Sohn
- Nimona, regia di Nick Bruno e Troy Quane
- Il mio amico robot, regia di Pablo Berger
Miglior fotografia
- Edward Lachman – El Conde
- Rodrigo Prieto – Killers of the Flower Moon
- Matthew Libatique – Maestro
- Hoyte van Hoytema – Oppenheimer
- Robbie Ryan – Povere creature! (Poor Things)
Miglior scenografia
- Sarah Greenwood e Katie Spencer – Barbie
- Jack Fisk e Adam Willis – Killers of the Flower Moon
- Arthur Max e Elli Griff – Napoleon
- Ruth de Jong e Claire Kaufmann – Oppenheimer
- James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek – Povere creature! (Poor Things)
Migliori costumi
- Jacqueline Durran – Barbie
- Jacqueline West – Killers of the Flower Moon
- Janty Yates e Dave Crossman – Napoleon
- Ellen Mirojnick – Oppenheimer
- Holly Waddington – Povere creature! (Poor Things)
Miglior trucco e acconciatura
- Karen Hartley Thomas, Suzi Battersby e Ashra Kelly-Blue – Golda
- Kazu Hiro, Kay Georgiou e Lori McCoy-Bell – Maestro
- Luisa Abel – Oppenheimer
- Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston – Povere creature! (Poor Things)
- Ana López-Puigcerver, David Martí e Montse Ribé – La società della neve (La sociedad de la nieve)
Migliori effetti speciali
- Jay Cooper, Ian Comley, Andrew Roberts e Neil Corbould – The Creator
- Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima – Godzilla: Minus One (ゴジラ-1.0マイナスワン)
- Stephane Ceretti, Alexis Wajsbrot, Guy Williams e Theo Bialek – Guardiani della Galassia Vol. 3 (Guardians of the Galaxy Vol. 3)
- Alex Wuttke, Simone Coco, Jeff Sutherland e Neil Corbould – Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno (Mission: Impossible – Dead Reckoning – Part One)
- Charley Henley, Luc Ewen, Martin Fenouillet, Simone Coco e Neil Corbould – Napoleon
Miglior montaggio
- Laurent Sénéchal – Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute)
- Kevin Tent – The Holdovers – Lezioni di vita (The Holdovers)
- Thelma Schoonmaker – Killers of the Flower Moon
- Jennifer Lame – Oppenheimer
- Yorgos Mavropsaridis – Povere creature! (Poor Things)
Miglior sonoro
- Ian Voigt, Erik Aadahl, Ethan Van Der Ryn, Tom Ozanich e Dean Zupancic – The Creator
- Steven A. Morrow, Richard King, Jason Ruder, Tom Ozanich e Dean Zupancic – Maestro
- Chris Munro, James H. Mather, Chris Burdon e Mark Taylor – Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno (Mission: Impossible – Dead Reckoning – Part One)
- Willie Burton, Richard King, Gary A. Rizzo e Kevin O’Connell – Oppenheimer
- Tarn Willers e Johnnie Burn – La zona d’interesse (The zone of interest)
Migliore colonna sonora originale
- Laura Karpman – American Fiction
- John Williams – Indiana Jones e il quadrante del destino (Indiana Jones and the Dial of Destiny)
- Robbie Robertson – Killers of the Flower Moon
- Ludwig Göransson – Oppenheimer
- Jerskin Fendrix – Povere creature! (Poor Things)
Migliore canzone originale
- The Fire Inside (musiche e testo di Diane Warren) – Flamin’ Hot
- I’m Just Ken (musiche e testo di Mark Ronson e Andrew Wyatt) – Barbie
- It never went away (musiche e testo di Jon Batiste e Dan Wilson) – American Symphony
- Wahzhazhe (A song for my people) (musiche e testo di Scott George) – Killers of the Flower Moon
- What Was I Made For? (musiche e testo di Billie Eilish e Finneas O’Connell) – Barbie
Miglior documentario
- Bobi Wine: The People’s President, regia di Moses Bwayo e Christopher Sharp
- The Eternal Memory, regia di Maite Alberdi
- Les Filles d’Olfa, regia di Kaouther Ben Hania
- To Kill a Tiger, regia di Nisha Pahuja
- 20 Days in Mariupol, regia di Mstyslav Černov
Miglior cortometraggio documentario
- The ABCs of Book Banning, regia di Trish Adlesic, Nazenet Habtezghi e Sheila Nevins
- The Barber of Little Rock, regia di John Hoffman e Christine Turner
- Island in Between, regia di S. Leo Chiang
- The Last Repair Shop, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot
- Nǎi Nai & Wài Pó, regia di Sean Wang
Miglior cortometraggio
- The After, regia di Misan Harriman
- Invincible, regia di Vincent René-Lortie e Samuel Caron
- Knight of Fortune, regia di Lasse Lyskjær Noer
- Red, White and Blue, regia di Nazrin Choudhury e Sara McFarlane
- La meravigliosa storia di Henry Sugar (The Wonderful Story of Henry Sugar), regia di Wes Anderson
Miglior cortometraggio d’animazione
- Letter to a Pig, regia di Tal Kantor
- Ninety-Five Senses, regia di Jared Hess e Jerusha Hess
- Our Uniform, regia di Yegane Moghaddam
- Pachyderme, regia di Stéphanie Clément
- War is over! Inspired by the Music of John & Yoko, regia di Dave Mullins