(Adnkronos) – Sono sempre più diffuse le diete che escludono il consumo di carne e, nel caso della scelta vegana, prodotti di origine animale. Ma è meglio evitare il fai da te per non subire carenze nutrizionali dannose Roma, Pescara 29 gennaio 2024. Secondo l’ultimo rapporto Eurispes in Italia nel 2023 il 4,2% della popolazione si definisce vegetariano e il 2,4% vegano, ossia in totale circa 4 milioni di persone. Ad abbracciare un regime alimentare vegetariano sono soprattutto i giovanissimi tra i 18 e i 24 anni mentre la maggior percentuale di vegani si ha tra i 25 e i 34 anni. A spingere verso queste scelte sono spesso motivazioni di carattere etico come il rispetto del mondo animale e la ricerca di benessere e salute Ma le diete vegetariane e vegane sono davvero salutari? Sono regimi alimentari ben bilanciati? Sono completi? Abbiamo girato questi interrogativi alla dottoressa Daniela Caniglia, medico chirurgo, specialista in Scienza dell’Alimentazione, con studi professionali a Roma e Pescara. “E’ certamente possibile – spiega la dottoressa – condurre un regime di dieta vegetariana e vegana ma occorre seguire i dovuti accorgimenti e pianificare in modo equilibrato la propria alimentazione sotto la guida di uno specialista, in questo caso un medico dietologo. Inoltre è bene che prima di cominciare venga effettuata un’attenta anamnesi medica”. Approfondiamo, dunque, l’argomento. Partiamo prima di tutto dall’analizzare quali sono le differenze tra una dieta vegetariana e una vegana; è risaputo che chi segue un regime alimentare vegetariano non mangi né carne né pesce; una dieta vegana, invece, consiste nel non utilizzare alcun prodotto di derivazione animale, quindi, ad esempio, nemmeno uova, latte e derivati e miele. Secondo il Ministero della Salute una dieta vegetariana aiuta a difendersi dalle malattie cardiovascolari, da alcuni tipi di neoplasie ed è associata a una riduzione della mortalità per tutte le cause; la dieta basata su un ridotto apporto di grassi animali protegge dall’insorgenza di obesità, ipertensione, diabete mellito di tipo 2 e mortalità cardiovascolare, soprattutto nel sesso maschile. “E’ vero – conferma la dottoressa Caniglia – questi sono importanti vantaggi che si ottengono anche quando si riduce la quantità di carne consumata e si prediligono frutta, verdura, legumi e cereali. Però, come detto, queste diete, in particolare quella vegana, devono essere varie e ben bilanciate e soprattutto devono essere assunti opportuni integratori perché possono comportare la carenza di elementi essenziali come le proteine nobili, la vitamina B12, la vitamina D, acidi grassi n-3, ferro, calcio, zinco e altri oligoelementi. La dieta vegana è sconsigliata in gravidanza, allattamento e accrescimento”. “Sono soprattutto giovani e donne a rivolgersi al mio studio con il desiderio di seguire una dieta vegetariana o vegana – conclude la dottoressa Caniglia – il primo step è sempre un’approfondita anamnesi medica per valutare che non ci siano controindicazioni o altre patologie incompatibili. Poi si valuta un regime alimentare personalizzato a seconda delle singole esigenze”. La dottoressa Caniglia riceve in due studi professionali a Roma e Pescara e utilizza un approccio multidisciplinare che coinvolge oltre al dietologo, anche un dietista e uno psicologo/psicoterapeuta. Per qualsiasi informazione si può consultare la pagina https://www.facebook.com/danielacanigliadietologa/
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