(Adnkronos) – Bper si conferma per il quinto anno consecutivo tra i “Top Employers Italia” secondo la ricerca indipendente del Top Employers Institute, che ogni anno analizza le eccellenze aziendali nelle politiche e nelle strategie HR e nella loro attuazione per contribuire al benessere delle persone, a migliorare l’ambiente e le condizioni di lavoro dei propri dipendenti. La certificazione Top Employers viene rilasciata alle aziende che raggiungono e soddisfano gli standard internazionali richiesti dalla HR Best Practices Survey. La Survey ricopre 6 macroaree in ambito HR, esamina e analizza in profondità 20 diversi topic e rispettive Best Practice tra cui People Strategy, Work Environment, Talent Acquisition, Learning, Diversity, Equity&Inclusion, Wellbeing e molti altri. Il programma Top Employers ha riconosciuto e certificato oltre 2000 aziende in 122 Paesi di tutto il mondo. In Italia le aziende certificate sono 148, di cui 14 nel settore bancario: un dato che dimostra la qualità e l’efficacia delle politiche e delle iniziative adottate da BPER Banca a favore dei dipendenti. Giuseppe Corni, Chief Human Resource Officer del Gruppo BPER, commenta così il nuovo riconoscimento: “Top Employers riconosce e premia per il quinto anno consecutivo la qualità del nostro lavoro in termini di gestione e valorizzazione delle Risorse Umane, con risultati in costante miglioramento. Questa certificazione è un risultato importante che conferma l’impegno di BPER nel favorire un ambiente di lavoro che stimoli la crescita professionale, l’innovazione e il talento, in un contesto di positive relazioni sindacali. Sostenibilità sociale e ambientale, welfare, sviluppo professionale, diversità, equità e inclusione sono solo alcuni degli ambiti nei quali sono evidenti l’impegno e gli importanti risultati positivi ottenuti, che consentono alle nostre persone di vivere la loro esperienza di lavoro nel miglior modo possibile, sia dal punto di vista personale che professionale”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- Cosa è rimasto in America cent’anni dopo? Una domanda che ancora oggi in molti si fanno, tra repliche decadenti e imitazioni sconclusionate.