Il ministero dell’Ambiente locale negli ultimi anni ha messo in atto una serie di strategie efficaci volte a proteggere e preservare i propri habitat
Oltre ad essere un Paese dallo straordinario patrimonio storico, artistico e culturale, la Colombia vanta un’incredibile biodiversità. Lo Stato sudamericano ha infatti 98 tipi di ecosistemi generali ed è il primo al mondo per il maggior numero di farfalle, oltre 3600 specie che rappresentano il 20% di quelle viventi sulla Terra. Per ogni 10 specie animali del Pianeta, una vive in Colombia, che è anche la nazione con la più vasta gamma al mondo di famiglie di uccelli e la seconda per anfibi, pesci d’acqua dolce, rettili e piante. Solo Brasile e Indonesia hanno una maggiore biodiversità.
Un’eccezionale varietà di specie vegetali e animali che aumenta di anno in anno, e che, tuttavia, come in ogni altra area del mondo, si conferma sempre più a rischio a causa di una serie delle conseguenze devastanti dovute al cambiamento climatico. Il ministero dell’Ambiente colombiano, pertanto, negli ultimi anni ha messo in atto una serie di strategie efficaci volte a proteggere e preservare i propri habitat, tra queste ce n’è una che comporta una serie di benefici non solo all’ambiente, ma anche all’economia del Paese: il birdwatching, ossia l’osservazione degli uccelli liberi in natura come passatempo per turisti e appassionati o come pratica di studio di alcune specie.
I tour per birdwatcher nella foresta amazzonica
Nell’ultimo anno in Colombia sono stati organizzati un numero sempre crescente di tour volti a far scoprire a milioni di persone da ogni parte del mondo la ricchezza e la particolarità degli ecosistemi del Paese. Sul birdwatching sono state investite sempre più risorse e, secondo uno studio, potrebbe generare ancora 7500 posti di lavoro e contribuire all’economia del Paese per un valore di 9 milioni di dollari. Una buona parte dei percorsi sono stati sviluppati in alcune aree del Paese come quella del Guaviare, dove le comunità rurali da tempo soffrono per gli effetti dei conflitti interni. Si tratta di una delle zone più spettacolari del Paese, a sud-est, purtroppo teatro di una serie di duri scontri con i militari, dove quindi le comunità indigene – soprattutto donne e giovani – sono vittime di violenze e soprusi. Il birdwatching è per queste aree un ottimo strumento per svilupparsi e, al contempo, proteggere e mantenere intatte le foreste.
L’Associazione di birdwatching del Guaviare ha spiegato che la maggior parte dei visitatori viene soprattutto per uccelli specifici e rari, come i manakin, le cotingas, l’uccello ombrello e gli aracari dal becco d’avorio. Alcuni birdwatcher professionisti che sono soliti viaggiare per tutto il mondo per avvistare le specie più particolari, raggiungono la Colombia per trovare esemplari straordinari che è impossibile vedere altrove. E così, le comunità rurali che abitano da secoli in queste aree remote della foresta amazzonica, beneficiano di questa forma di turismo in continua crescita. Ci sono poi una serie di percorsi lungo la catena montuosa della Lindosa, sempre nella parte meridionale del Paese dove, tra le altre cose, c’è un immenso patrimonio storico-artistico. La “Serrania la Lindosa” è stata nominata nel 2018 “area nazionale archeologica protetta” poiché considerata uno dei luoghi a più alta densità di pitture rupestri.
Un freno alla deforestazione nel sud del Paese
Uno dei progetti più virtuosi legati al birdwatching, è nato grazie alla collaborazione tra la Fondazione per la Conservazione e lo Sviluppo sostenibile (FCDS) e l’Associazione di birdwatching Guaviare (GOAG) che hanno unito le loro forze per creare un programma turistico che ha ricevuto finanziamenti anche dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale. Grazie alla vittoria del bando, dopo la fine della pandemia da Covid, FCDS e GOAG hanno pubblicato una guida al birdwatching di San Jose del Guaviare (città principale del dipartimento) e una guida per l’avvistamento di un particolare tipo di uccelli che non hanno la consueta forma dell’uccello “appollaiato” (cioè anatre, tacchini, colibrì, aquile, piccioni, pappagalli ecc).
È stato inoltre valutato il potenziale turistico di circa 20 sentieri per il birdwatching in continuo sviluppo. Dal momento che la maggior parte dei sentieri individuati si trovavano nello stesso terreno di fattorie private, i gruppi organizzatori si sono rivolti ai proprietari terrieri proponendo loro una sorta di collaborazione. L’idea è che gli osservatori d’uccelli paghino un biglietto d’ingresso ai proprietari terrieri, dando loro così un incentivo economico utile per contribuire alla protezione e alla salvaguardia delle foreste che circondano i sentieri. Uno degli scopi principali è quello di frenare la deforestazione in quello che è stato, negli ultimi anni, uno dei dipartimenti della Colombia più colpiti dall’abbattimento delle foreste.
In quest’area, che da sola contiene più di 680 specie (più della metà di tutte quelle esistenti negli Stati Uniti), si stanno concentrando i più consistenti investimenti del settore. Pur non essendoci specie endemiche, il Guaviare ha i suoi vantaggi, tra cui il fatto che è molto facile vedere la fauna selvatica da vicino e, a differenza di altre regioni, gli uccelli hanno un atteggiamento molto calmo. Secondo i birdwatcher che lo frequentano spesso, in un paio di giorni si vedono molte specie diverse, comprese alcune di quelle che attirano di più i fotografi. La particolarità di questo dipartimento è anche la presenza di numerosi “lek”, delle arene naturali in cui i maschi di alcune specie di uccelli si esibiscono per attirare le femmine. Un vero paradiso per gli appassionati.
Una forma di turismo in espansione
Un’area come quella di San Jose del Guaviare viene coinvolta dunque in una nuova forma di turismo che include professionisti e non solo. Coloro che svolgono abitualmente questo tipo di attività per hobby, sono soliti consultare alcuni documenti Excel, in eBird (un database del Cornell Lab of Ornithology che è diventato il più grande progetto di citizen science al mondo) e in altri strumenti elettronici. Altri, più tradizionalisti continuano a consultare elenchi cartacei dove annotano manualmente le specie avvistate. Secondo gli esperti dell’industria del turismo, il birdwatching è uno dei settori dei viaggi in più rapida crescita al mondo, con circa 3 milioni di tour all’anno effettuati alla ricerca degli uccelli.
Secondo una recente analisi di Future Market Insights, società di consulenza statunitense, il valore del mercato del birdwatching ha raggiunto i 59,7 miliardi di dollari nel 2022, più del doppio del prodotto interno lordo di un Paese come El Salvador, ed è sulla buona strada per superare i 100 miliardi di dollari entro il 2032. I soli Stati Uniti, che forniscono ogni anno il maggior numero di visitatori alla Colombia, sono un mercato che vale più di 39 miliardi di dollari e coinvolge quasi 45 milioni di persone. Pur non esistendo statistiche affidabili a livello mondiale, si può dire che il fenomeno sia cresciuto notevolmente negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia, sulla base delle registrazioni di avvistamenti su piattaforme come eBird.
È da decenni che la Colombia cerca di attirare i gruppi di birdwatcher, ma mai come negli ultimi anni comunità locali, enti e istituzioni hanno compreso il potenziale di questa forma di turismo che può arrivare a contribuire con 9 milioni di dollari all’economia nazionale. Da tempo il Servizio Nazionale di Formazione (SENA), ente governativo dedito alla formazione tecnica e tecnologica gratuita, organizza corsi specifici grazie ai quali tanti amanti della biodiversità sudamericana si avvicinano a questi territori, diventando poi ornitologi e biologi esperti che monitorano e preservano l’ecosistema colombiano. Grazie a questi progetti sta crescendo il numero degli specialisti in gestione delle risorse ambientali e, al contempo, delle guide turistiche. Il boom del birdwatching in Colombia ci dimostra, allora, che scienza, sostenibilità, turismo e innovazione siano dei campi tra cui la cooperazione non solo è possibile, ma è anche molto utile e vantaggiosa.