(Adnkronos) – Aumentano gli iscritti, volano i pensionati attivi alle casse previdenziali private dei professionisti. E' quanto emerge dal rapporto annuale dell'Adepp, l'associazione degli enti previdenziali privati, presentato oggi a Roma. L'ultimo dato annuale riporta 1.501.778 iscritti attivi (un incremento del 0,93% rispetto al 2021) e 110.062 pensionati attivi (un aumento dell'8,7% rispetto al 2021), totalizzando così 1.611.840 iscritti attivi, con un aumento complessivo dell'1,43%. “Questo rapporto -evidenzia il presidente Adepp, Alberto Oliveti – mostra che il mondo delle libere professioni rappresentato dall'Adepp è solido e ha creato più occupazione. Il nostro mondo ha visto infatti aumentare il numero degli attivi, in maniera sensibilmente più marcata di quanto sia accaduto in Italia tra i lavoratori dipendenti, e in assoluta controtendenza rispetto ai lavoratori indipendenti iscritti all'Inps”. Particolare rilevanza riveste l’incremento dei pensionati attivi nel periodo di analisi che evidenzia la tendenza dei liberi professionisti a proseguire l’attività lavorativa anche in età avanzata. È da sottolineare che, sebbene i professionisti pensionati attivi costituiscano solo circa il 6,8% del totale degli iscritti, l’incremento percentuale cumulato dal 2005 si attesta intorno a 160 punti percentuali. Nel medesimo periodo, l’incremento percentuale totale degli iscritti attivi è stato del 24,64%. il numero medio di professionisti per mille abitanti è circa 27 e per lo più le regioni sono allineate su questo valore (oscillando tra 21 e 31). La regione con la maggiore percentuale di professionisti è il Lazio con 31 professionisti ogni mille abitanti La composizione dei professionisti iscritti alle Casse di previdenza si è notevolmente modificata nell’arco degli ultimi 18 anni: gli under 40 rappresentavano, nel 2005, quasi il 41% del totale degli iscritti, scendendo a circa 27,1 punti percentuali nel 2022. Sicuramente hanno influito le riforme previdenziali che hanno comportato l’innalzamento dell’età pensionabile e la sempre maggiore propensione a continuare l’attività lavorativa anche oltre l’età pensionabile. Altri fattori vanno ricercati nell’invecchiamento della popolazione italiana e nella diminuzione degli iscritti alle università. La classe d’età più popolata è quella compresa tra i 50 ed i 60 anni, di seguito la classe d’età tra i 40 ed i 50 anni. Più del 50% degli iscritti alle Casse ha una età compresa tra 40 e 60 anni. Molto importante è anche la distribuzione per classe d’età tra le diverse Casse. Per esempio, consideriamo la classe 30-40 anni: dai numeri si osserva che il minimo è dato dal 4% mentre il massimo è circa il 38%. Questo vuol dire che, il peso degli iscritti tra i 30-40 anni per alcune Casse è vicino al 4% mentre per altre è intorno al 40%. —lavoro/previdenzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- il Millimetro diventa una casa editrice di giornalismo d’inchiesta. Cari lettori, dobbiamo darvi una grande notizia che ci stiamo tenendo ormai da troppo tempo. Si tratta di un’evoluzione elettrizzante in un percorso intrapreso quasi tre anni fa, tra lo scetticismo generale e i troppi dubbi che affiorano ogni qualvolta si pensa a un progetto simile. Eppure, con il passare