(Adnkronos) – Monica Nolo, Presidente Manageritalia Liguria: “Abbiamo bisogno d’investire in managerialità, destagionalizzazione e capitale umano per far crescere ancora di più un settore strategico per tutto il territorio” Genova, venerdì 17 novembre 2023 – Quali i numeri del turismo in Liguria? Quali le azioni da intraprendere per migliorarne l’offerta e il capitale umano sul territorio? Di questo e molto altro si è discusso a “L’importanza del capitale umano per lo sviluppo del turismo” la tavola rotonda, organizzata da Manageritalia Liguria in occasione dell’assemblea associativa che ieri sera, negli spazi di Palazzo Gio Carlo Brignole in Piazza della Meridiana, ha messo a confronto esperti e istituzioni. Si è partiti dai dati, presentati da Daniele Nicolai, ricercatore Ufficio Studi CGIA Mestre, che hanno fornito una panoramica sullo stato di salute del turismo in Liguria. La ricerca ha preso in esame presenza e permanenza di turisti, numero di imprese, addetti e produttività del settore nella regione. I numeri, assoluti e a confronto con le altre regioni italiane, mostrano come nel corso del 2023 si è registrato un buon andamento del turismo ligure, in crescita anche rispetto ai livelli pre-pandemia. A commentare e a confrontarsi nella tavola rotonda moderata da Monica Nolo, presidente Manageritalia Liguria, sono stati: Stefano Balleari, consigliere regionale; Teresina Torre, professoressa di Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane all’Università degli Studi di Genova; Aldo Werdin, presidente Federalberghi Liguria e presidente Fondazione Its Turismo Liguria. Preceduti dal saluto istituzionale dell’Assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova, Mario Mascia. Per Monica Nolo, presidente Manageritalia Liguria: «Il Turismo sta diventando un settore rilevante per la Liguria e Genova ottiene buone posizioni nelle classifiche delle “città migliori”. Bisogna quindi interrogarsi su che tipo di offerta vogliamo presentare ai turisti, che direzione vogliamo prendere come aziende, quale contributo i manager possono dare alle imprese, al settore, alla regione. Questa tavola rotonda nasce da queste domande». “Il Turismo in Liguria è una scoperta recente – spiega Stefano Balleari, consigliere regionale – siamo partiti in ritardo e ci siamo ritrovati con una concorrenza spietata in Italia e nel mondo. Stiamo però lavorando per invertire la rotta e diventare più competitivi, attraverso azione come: destagionalizzazione; partecipazione a fiere di settore ed eventi per promozione internazionale del territorio; promozione della città di Genova in qualità di città culturale e un concreto impegno per rendere il turismo accessibile”. Ha proseguito Teresina Torre, professoressa di Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane all’Università degli Studi di Genova: ”Per attrarre turisti bisogna lavorare su un’offerta che sia davvero capace di competere a livello nazionale e internazionale, data da una visione sistemica e da risorse umane ed economiche adeguate: sono importanti soprattutto quelle figure di middle management che presidiano i territori e che fanno da autentico volano per le imprese». Ha concluso Aldo Werdin, presidente Federalberghi Liguria: ”Il Turismo è un settore che va veloce, per essere davvero competitivi dobbiamo guardare al futuro con strategie di lungo periodo. Più che sull’aumento delle presenze, bisogna lavorare sul miglioramento della qualità dell’offerta e dei servizi connessi al turismo”. Nello specifico, durante il 2022 la Liguria ha totalizzato 15,5 milioni di presenze (+2,6% sul 2019) e 4,9 milioni di arrivi (+2% sul 2019). Il trend positivo si conferma anche nel 2023: nei primi 8 mesi dell’anno, infatti, le presenze turistiche sono aumentate di quasi mezzo milione (+3,6% rispetto allo stesso periodo del 2022). Si tratta di una tendenza di crescita in linea con il quadro nazionale che, secondo i dati Istat provvisori, indica +3,9% sullo stesso periodo del 2022, ma nettamente più favorevole se si guarda al pre-Covid, in quanto i livelli delle presenze turistiche in Liguria sono largamente superiori al 2019 (+4,7%) mentre in Italia si misura ancora un gap del 4%. Dai dati si coglie anche un rafforzamento dei numeri turistici del territorio ligure nei primi mesi dell’anno (tra gennaio e aprile 2023 con tassi di crescita a due cifre rispetto allo stesso periodo del 2022) nel segno di una certa vivacità sul fronte della destagionalizzazione. Nonostante i buoni risultati, in Liguria il settore dell’alloggio e della ristorazione risultano a basso valore aggiunto: 18,83€ per ora lavorata/occupato, dato inferiore a quello nazionale (21,81€). Le retribuzioni, invece, risultano in linea con quelle nazionali: la Liguria si attesta su 13,74€ per ora lavorata, l’Italia su 13,49€. I dati evidenziano particolari criticità nel settore della recettività e ristorazione, a cominciare dalla produttività per ora lavorata. Infatti, il comparto si posiziona molto lontano dalla vetta (16° posto su 20) con un valore di meno di 18€ per ora lavorata, molto inferiore alla media nazionale di quasi 22€. Si è molto distanti anche dalla Sardegna (9° posto) regione molto simile per servizi e strutture. Sul piano delle retribuzioni, la Liguria segna una media leggermente superiore con 13,74€ per ora lavorata rispetto al valore nazionale di 13,49€ e risulta addirittura superiore alla Sardegna, che si attesta sui 12,70€. A destare attenzione anche la riduzione della popolazione ligure, che è più bassa del 5% (in 9 anni 78 mila residenti in meno). Si tratta di una flessione in percentuale peggiore anche del Piemonte (-4,1%) e dell’Italia (-2,5%), Un calo che non preoccupa nell’immediato ma bisogna far presente che il problema si trasferirà alla prossima generazione, essendo il comparto turistico un settore in cui la componente giovanile è rilevante in tutte le mansioni dall’ospitalità alla ristorazione, Al 2040, infatti, sono previste 19 mila unità in meno in Liguria nella fascia di età 15-29 anni (-9,4%). Pertanto, produttività, paghe e personale saranno tre elementi imprescindibili sui quali si giocherà lo sviluppo e la crescita del turismo nell’intera regione nei prossimi anni. Da notare inoltre come in tutti settori economici liguri sia cresciuta la presenza di manager con un incremento del 2,5% che ne porta il numero complessivo a 2.685, con una crescita significativa delle dirigenti donne
+11 % nell’ultimo anno. La provincia di Genova si conferma la più numerosa con 2.191 manager (1.853 uomini e 338 donne) e una crescita del 2,4%. Significativo lo scenario della provincia d’Imperia, dove si registra la crescita in proporzione più alta + 20,5% raggiungendo così 53 dirigenti (43 uomini e 10 donne). Qui l’aumento delle dirigenti donna è ragguardevole 100%. Bene anche La Spezia con un +5,2% complessivo per 201 manager (187 uomini e 14 donne) in cui la crescita delle donne arriva a segnare uno sbalorditivo +133%. Dati in controtendenza solo nella provincia di Savona che fa registrare una flessione complessiva del -2,4%, diminuzione che si accentua tra i dirigenti uomini sino a -3,6%, mentre le manager donne fanno segnare un saldo positivo del 7,7%.
MANAGERITALIA Liguria(www.manageritalia.it)(Associazione ligure dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) associa oltre 2.000 manager ai quali fornisce una vasta gamma di servizi: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero. L’Associazione Ligure, insieme ad altre 12 Associazioni dislocate sull’intero territorio nazionale e una dedicata agli executive professional, fa capo a MANAGERITALIA (Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del terziario) la Federazione nazionale che associa oltre 41mila manager e rappresenta dal 1945 a livello contrattuale i dirigenti del terziario privato e dal 2003 associa anche quadri e professional. —immediapress/economia-finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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